Nel 2026 finirà il mondo? La profezia di uno scienziato

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Nel 2026 finirà il mondo? La profezia di uno scienziato

| 10/12/2024
Fonte: Pixabay

Sosteneva che la popolazione mondiale avrebbe superato le capacità del pianeta di sostenere tale aumento

  • Nel 1960 il fisico Heinz von Foerster prevedeva che l’umanità sarebbe collassata entro il 2026 a causa della crescita demografica incontrollata, simile alle previsioni di Malthus
  • Von Foerster sosteneva che la popolazione mondiale, in rapida espansione, avrebbe superato le capacità del pianeta di sostenere tale aumento, portando a una crisi globale
  • La sua proposta per evitare la catastrofe era il controllo della natalità, con misure non coercitive come la tassazione delle famiglie con più di due figli
  • Nonostante la crescita della popolazione sia rallentata rispetto alle sue previsioni, restano preoccupazioni riguardo alla sostenibilità delle risorse, come l’uso massivo di fertilizzanti e terreni agricoli
  • Alcuni scettici ritengono che i progressi tecnologici possano ancora prevenire il collasso, ma la previsione di von Foerster rimane un avvertimento sulla necessità di azioni proattive per un futuro sostenibile

 

Nel 1960, il fisico Heinz von Foerster, noto per il suo lavoro pionieristico nella cibernetica, avanzò una previsione drammatica: l’umanità sarebbe giunta al collasso entro il 2026 a causa dell’esplosiva crescita demografica. Secondo von Foerster, la continua espansione della popolazione mondiale avrebbe superato le capacità del pianeta di sostenere tale aumento, portando a una crisi senza precedenti. Sebbene la sua teoria si basasse su calcoli matematici, essa rifletteva preoccupazioni più ampie, simili a quelle già espresse dal celebre economista Thomas Malthus nel XVIII secolo, il quale aveva previsto che la crescita della popolazione avrebbe superato la disponibilità di risorse alimentari.

La previsione di von Foerster, che ipotizzava una “morte” per schiacciamento dovuta all’eccesso di persone, si fondava sull’osservazione che la popolazione mondiale era aumentata drasticamente nel XX secolo, passando da 3 miliardi di persone nel 1960 a 8 miliardi nel presente. Sebbene oggi la crescita non sembri seguire il ritmo esponenziale da lui ipotizzato, le problematiche legate alla sostenibilità rimangono gravi. Il ricorso massivo ai fertilizzanti a base di ammoniaca, così come l’uso di ampie porzioni di terra per l’agricoltura, sollevano dubbi sulla capacità della Terra di sostenere la popolazione crescente.

Secondo lui l’unica via d’uscita era il controllo della natalità

Von Foerster suggeriva che l’unica via d’uscita dalla crisi fosse il controllo della natalità. In particolare, proponeva metodi non coercitivi come la tassazione delle famiglie con più di due figli, una misura simile a quella introdotta in Cina con la politica del figlio unico, che mirava a limitare la crescita della popolazione. Tuttavia, la sua visione sollevava anche dilemmi etici legati alla regolamentazione della natalità e ai diritti individuali.

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Nonostante la sua visione apocalittica, alcuni scettici ritengono che i progressi tecnologici, l’innovazione e l’ingegno umano possano ancora scongiurare la catastrofe. Tuttavia la previsione di von Foerster rimane un monito per l’umanità: il 2026 potrebbe segnare un punto di non ritorno se non si intraprendono azioni decisive per garantire un futuro sostenibile. La chiave per evitare questo destino sembra risiedere nella gestione equilibrata delle risorse e nella promozione di politiche di sviluppo responsabile.

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