Università dice no a parole come “anziano” o “pensionato”: “Sono discriminatorie”

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Università dice no a parole come “anziano” o “pensionato”: “Sono discriminatorie”

| 22/10/2023
Fonte: Pexels

Attenzione al lessico usato per definire una persona avanti con gli anni

  • L’Università di Manchester ha chiesto al personale di non utilizzare termini come “pensionato” e “anziano”
  • Questi sono definiti “ageisti” e discriminatori
  • Nel rapporto si invita tutti ad usare un linguaggio più inclusivo per evitare pregiudizi
  • Da alcuni sondaggi e studi è emerso come questo tema sia molto sentito
  • Il 60% dei partecipanti ha ammesso di aver sperimentato l’ageismo sul posto di lavoro e vi sono molti pregiudizi riguardo l’età

 

L’Università di Manchester ha chiesto al personale di non utilizzare termini come “pensionato” e “anziano” perché ritenuti “ageisti”.  Il tutto è sancito in un rapporto sul linguaggio inclusivo nella guida della scuola secondo cui: “Includere l’età solo se è pertinente, ad esempio con iniziative che sono disponibili solo per una particolare fascia d’età. Non usate l’età come mezzo per descrivere un individuo o un gruppo quando non è pertinente, come ad esempio ‘forza lavoro matura’ o ‘team giovane e vivace’. Evitiamo attivamente termini ageisti come ‘anziani’, ‘pensionati di vecchiaia’, ‘pensionati’, utilizzando invece termini oggettivi. Quindi, i termini “senile” e “antico” sono decisamente fuori questione”.

Un portavoce dell’università ha dichiarato: “Il nostro documento di orientamento incoraggia l’uso di un linguaggio più inclusivo per evitare pregiudizi o supposizioni e per non parlare alle persone in modi che potrebbero essere percepiti come irrispettosi”. Ha aggiunto che sperano che la guida promuova ‘l’impegno per l’uguaglianza, la diversità e l’inclusione’, informando al contempo le persone su come comunicare nel “modo più appropriato e rispettoso”. “Il nostro approccio è in linea con la maggior parte delle altre organizzazioni, che non userebbero ‘pensionati’ in una comunicazione ufficiale”.

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I sondaggi e gli studi confermano quanto questo problema sia presente

Questo problema pare essere fortemente presente nel mondo di oggi. In un sondaggio condotto da WerkLabs, infatti, il 60% dei partecipanti ha ammesso di aver sperimentato l’ageismo sul posto di lavoro. Tra queste persone, il 75% ha dichiarato di aver subito discriminazioni legate all’età durante la ricerca di un lavoro. Anche ResumeBuilder ha pubblicato un recente studio in cui quasi il 40% dei responsabili delle assunzioni riconosce di aver esaminato i curriculum dei candidati con pregiudizi legati all’età. Circa l’80% dei dipendenti intervistati ha affermato di avere delle riserve sull’assunzione di dipendenti con più di 60 anni.

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