Non riesci a stare fermo prima di partire per un viaggio? Colpa della resfeber

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Non riesci a stare fermo prima di partire per un viaggio? Colpa della resfeber

| 28/12/2025
Fonte: Pexels

Resfeber: la febbre da viaggio che non sapevi di avere

  • La parola svedese resfeber descrive il mix di ansia ed eccitazione che si prova prima di partire
  • È diversa dal tedesco wanderlust, che indica il desiderio di viaggiare, non l’agitazione pre-partenza
  • La resfeber nasce dalla tensione tra ignoto, aspettative e un pizzico di inquietudine naturale
  • In alcuni casi può sfociare in nervosismo, ma spesso svanisce appena il viaggio inizia
  • Questa “febbre da viaggio” diventa il vero carburante emotivo che spinge a partire e a cercare nuove esperienze

 

La resfeber è quella strana agitazione che prende forma quando il viaggio è vicino, ma non abbastanza da lasciarci tranquilli. È un mix di emozioni che oscillano furiosamente tra l’euforia e la preoccupazione, come se il cervello non avesse ancora deciso se essere felice o farsi prendere dal panico. Gli svedesi, più pragmatici di noi, hanno deciso di darle un nome preciso, evitando di liquidarla come “sono solo emozionato”.

È una sensazione diversa dal più noto wanderlust: quest’ultimo è la vocazione del viaggiatore, la voglia irrefrenabile di partire. La resfeber, invece, arriva quando la partenza è imminente e il cuore batte a un ritmo tutto suo.

Quando l’ignoto chiama e l’ansia risponde

Questo stato emotivo nasce proprio dal confronto con ciò che non conosciamo. L’ignoto esercita una forte attrazione, ma allo stesso tempo genera un filo di inquietudine, anche nei viaggiatori più navigati. La resfeber è quel momento sospeso in cui l’immaginazione lavora più della realtà, creando scenari meravigliosi e timori ingiustificati in egual misura.

Può anche capitare che questa “febbre da viaggio” prenda la piega sbagliata e diventi vero nervosismo. Ma di solito basta salire sul mezzo di trasporto per vederla sciogliersi come neve al sole. Il bello è che, appena si torna a casa, si ricomincia a sentirla all’orizzonte.

La resfeber come benzina emotiva: il turbamento che spinge a partire

Nonostante la sua componente ansiosa, la resfeber funziona come un acceleratore naturale. È quella sensazione di movimento anticipato, il segno che sta per partire qualcosa tanto fuori quanto dentro di noi. È l’incertezza a rendere questo sentimento così unico: sapere che non conosciamo ancora ciò che vivremo, ma voler partire comunque.

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Per molti viaggiatori diventa quasi un “rituale emotivo” irrinunciabile, un modo per percepire il viaggio non solo come spostamento fisico, ma come esperienza totale. È l’ultimo brivido prima della soglia di casa, quello che dice che si è vivi e pronti a lasciarsi sorprendere. Se siete in partenza e la resfeber vi ha già bussato alla porta, lasciatela pure entrare: è lei che dà il via al viaggio, ancor prima di chiudere la valigia.

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