Nutre il gatto del vicino sistematicamente per attirarlo e adottarlo: finisce in tribunale

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Nutre il gatto del vicino sistematicamente per attirarlo e adottarlo: finisce in tribunale

| 29/06/2025
Fonte: Pexels

Guerra a suon di crocchette: pensionata “rapisce” il gatto del vicino

  • Una pensionata svizzera ha iniziato a nutrire il gatto del vicino
  • Il felino, attratto dal cibo, ha smesso di tornare a casa
  • La vicina ha sporto denuncia dopo ripetuti avvisi ignorati
  • La donna ha installato anche una gattaiola per favorire le visite del micio
  • Dopo una causa legale, la pensionata ha ottenuto la custodia definitiva del gatto

 

In un tranquillo quartiere di Zurigo, dove normalmente i conflitti di vicinato si limitano al volume del tagliaerba o all’uso del parcheggio condominiale, si è consumata una guerra domestica a base di crocchette. Protagoniste della vicenda sono due vicine di casa e, naturalmente, un gatto di nome Leo, passato da animale domestico a oggetto del desiderio giuridico.

Tutto è iniziato con una gentile pensionata sessantottenne che, con buone intenzioni (e ottimi snack), ha cominciato a offrire pasti regolari al gatto della vicina. Il micio, notoriamente sensibile a simili cortesie, ha iniziato a frequentare con sempre maggiore entusiasmo la nuova mensa casalinga, fino a eleggerla come residenza preferita. La proprietaria legittima ha tentato più volte di recuperare il controllo felino, avvisando la vicina sia a voce sia per iscritto. Ma nulla da fare: Leo sembrava ormai convinto di aver cambiato famiglia.

Pensione, crocchette e appropriazione indebita di gatto

La svolta legale è arrivata quando la pensionata ha deciso di installare una gattaiola nella propria porta, in modo da agevolare gli spostamenti del felino. Un gesto di accoglienza per lei, una vera e propria provocazione per la legittima proprietaria. A quel punto è partita la denuncia per appropriazione indebita, supportata dal fatto che in Svizzera i gatti sono considerati a tutti gli effetti proprietà privata, e attirarli intenzionalmente con del cibo può configurarsi come violazione del diritto di possesso.

Secondo la legge elvetica, offrire una ciotola a un gatto che capita per caso non è un reato. Tuttavia, farlo in modo sistematico e organizzato – magari dotandosi anche di accessi dedicati – cambia del tutto la prospettiva legale. In questo caso, la giustizia zurighese ha ravvisato gli estremi per procedere con una sanzione.

Dal tribunale alla custodia definitiva del felino

La sessantottenne ha ricevuto una multa di 800 franchi svizzeri, oltre a una sanzione sospesa di 3.600 franchi per appropriazione indebita. Fin qui sembrava un classico caso di legge applicata alla lettera. Ma l’imprevisto colpo di scena è arrivato in aula, dove le due contendenti si sono presentate con i rispettivi legali. Dopo un incontro a porte chiuse, le parti hanno raggiunto un accordo tanto inaspettato quanto felinamente diplomatico.

L’ex proprietaria ha ritirato la denuncia e la pensionata ha ottenuto la custodia definitiva di Leo, il gatto conteso. Una soluzione pacifica, che ha evitato ulteriori guerre di ciotole e tensioni condominiali. Il caso ha comunque sollevato un acceso dibattito sull’appropriazione di animali domestici e sull’influenza delle abitudini alimentari sui legami affettivi degli animali.

Vicini, gatti e confini: quando il diritto incontra le fusa

Questo episodio ha dimostrato come i confini della proprietà possano diventare sfumati quando in mezzo ci sono animali domestici dotati di libero arbitrio (e buone papille gustative). Un gatto, si sa, non firma contratti di affitto né giura fedeltà assoluta: segue l’istinto e, molto spesso, l’olfatto.

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Il caso ha inoltre ricordato l’importanza di gestire i rapporti di vicinato con buon senso, e magari anche con una sana dose di autocontrollo alimentare nei confronti degli animali altrui. Perché se è vero che l’amore passa anche dalla cucina, la legge – purtroppo – non sempre lo riconosce come scusante. E a Leo, alla fine, è andata pure bene: ha scelto la casa con la gattaiola.

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