Olo, il nuovo colore “impossibile” per l’occhio umano scoperto dagli scienziati

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Olo, il nuovo colore “impossibile” per l’occhio umano scoperto dagli scienziati

| 10/05/2025
Fonte: Pixabay

Grazie ad una particolare tecnica è stato osservato un colore che non esiste nello spettro percepibile dalla visione umana

  • Un team di scienziati ha scoperto “olo”, un nuovo colore mai osservato prima
  • L’occhio umano percepisce i colori attraverso la combinazione di segnali provenienti da tre tipi di coni nella retina, sensibili a diverse lunghezze d’onda: L (rosso), M (verde) e S (blu)
  • Attraverso una stimolazione laser, sono stati stimolati nell’occhio solo i coni M
  • L’occhio ha percepito quindi un colore blu-verde estremamente saturo, non riproducibile con schermi o stampe
  • La scoperta potrebbe influenzare lo studio dei disturbi visivi e ridefinire i limiti della percezione umana

 

Un nuovo colore mai visto prima dall’occhio umano è stato percepito grazie ad una particolare tecnica scientifica. Un team di neuroscienziati dell’Università della California, in collaborazione con l’Università di Washington, ha annunciato la scoperta di un colore completamente nuovo, chiamato “olo”, che va oltre il normale spettro percepibile dalla visione umana.

Il laser di “Oz”

Questo colore è stato percepito attraverso un esperimento all’avanguardia, durante il quale un gruppo ristretto di partecipanti ha visto un colore mai osservato prima. La scoperta è stata resa possibile grazie a un dispositivo sperimentale chiamato “Oz”, capace di stimolare selettivamente i fotorecettori della retina, che di soliti si attivano tutti insieme.

L’occhio umano, normalmente, percepisce i colori attraverso la combinazione di segnali provenienti da tre tipi di coni sensibili a diverse lunghezze d’onda: L (rosso), M (verde) e S (blu). Il dispositivo Oz, sfruttando una tecnica di stimolazione laser precisa, ha attivato solo i coni M, lasciando inerti gli altri due. Questo ha permesso la percezione di un colore che non esiste nella tavolozza visiva convenzionale. I partecipanti lo hanno descritto come un “blu-verde iper-saturo”, una tonalità che nessuno ha mai potuto vedere con mezzi tradizionali.

Un colore non riproducibile su schermi o stampe

Secondo i ricercatori, “olo” rappresenta un esempio concreto di “colore impossibile”, un concetto teorizzato da tempo ma finora mai dimostrato in modo empirico. Poiché non può essere stampato né visualizzato su schermo, “olo” esiste solo come esperienza soggettiva sotto precise condizioni di stimolazione retinica.

La scoperta ha attirato l’attenzione della comunità scientifica internazionale. Alcuni esperti, come il professor John Barbur della City University di Londra, hanno espresso dubbi sull’interpretazione della scoperta, suggerendo che si tratti di un’illusione dovuta alla soppressione temporanea di altri segnali visivi. Tuttavia, i ricercatori insistono che la risposta dei partecipanti e la natura coerente dell’esperienza visiva indichino un fenomeno reale.

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Oltre all’aspetto percettivo, gli scienziati sottolineano le potenziali implicazioni terapeutiche della scoperta. Stimolare selettivamente i fotorecettori potrebbe aprire nuove strade nel trattamento di disturbi visivi, come il daltonismo o la degenerazione maculare. Inoltre, la scoperta mette in discussione i limiti tradizionali della percezione umana e potrebbe portare a una ridefinizione del concetto stesso di “colore”.

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