Oscar, il gatto della casa di cura in grado di prevedere la morte [+COMMENTI]

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Oscar, il gatto della casa di cura in grado di prevedere la morte [+COMMENTI]

| 19/09/2023

Nel corso di diversi anni, il gatto Oscar si è accovacciato accanto a un totale di 50 pazienti della casa di cura in cui vive: ognuno di loro è morto poco dopo

  • Oscar è un gatto con un talento molto speciale
  • È in grado di predire la morte di una persona
  • Il felino abita in una casa di cura ed è stato in grado di prevedere la dipartita di oltre 50 pazienti
  • La sua straordinaria storia è stata rivelata dal dottor David Dosa, geriatra e assistente alla Brown University
  • Il dottor Dosa ha spiegato che le previsioni di Oscar sono state sempre più accurate negli ultimi anni

 

Oscar è un gatto con una capacità soprannaturale: è in grado di prevedere quando una persona sta per morire. In oltre 50 casi documentati questo gatto – che vive in una casa di cura – si è accucciato accanto ai pazienti nelle loro ultime ore di vita, accompagnandoli verso “la luce”.

La sua straordinaria storia è stata rivelata dal dottor David Dosa, geriatra e assistente alla Brown University, che ha spiegato che le previsioni di Oscar sono state sempre più accurate negli ultimi anni. Il dottor Dosa ha raccontato per la prima volta al mondo il raro dono di Oscar in un articolo apparso sul New England Journal of Medicine nel 2007.

Da allora, il gatto ha percepito con precisione sempre più decessi, convincendo il geriatra che non si trattava solo di una serie di coincidenze. Il dottor Dosa ha anche scritto un libro sulle sue esperienze con Oscar presso la casa di cura. Si intitola “Making rounds with Oscar: The extraordinary gift of an ordinary cat” (che tradotto in italiano vuol dire “Fare il giro con Oscar: Il dono straordinario di un gatto comune”).

Il libro descrive la routine quotidiana del dolcissimo micio e di come trascorre il suo tempo passando da una stanza all’altra della casa di cura, soffermandosi raramente con i pazienti che hanno ancora una possibilità di sopravvivenza. In compenso,  il bel gattone sceglie alcuni pazienti e si rannicchia accanto a loro. Questi ultimi sono spesso quelli che moriranno in brevissimo tempo. Se tenuto fuori dalla stanza di un paziente morente, il micio graffia la porta, cercando di entrare.

Le visite di Oscar

In un caso, il gatto ha visitato una donna che aveva un coagulo di sangue molto forte nella gamba, avvolgendosi intorno al suo arto freddo e rimanendo al suo fianco fino alla sua morte. Un’altra volta, quando il personale pensò che Oscar avesse finito con i suoi giri, tornò qualche ora dopo per sdraiarsi accanto ad un particolare paziente fino alla sua morte. In effetti, il micio ha anche dimostrato che il personale medico non è bravo quanto lui a “predire” le prossime dipartite. Per “testare” il suo dono paranormale, le infermiere della casa di cura cercarono di mettere Oscar sul letto di un paziente che pensavano potesse essere vicino alla morte.

Contro ogni aspettativa e con grande sorpresa da parte del personale sanitario, il gatto scelse di spostarsi e di accoccolarsi accanto ad un altro paziente. Il suo giudizio si rivelò corretto: il secondo paziente morì la stessa sera, mentre il primo sopravvisse per altri due giorni.

Nel suo libro, il dottor Dosa non offre spiegazioni scientifiche sulle capacità del gatto, ma suggerisce che Oscar potrebbe essere in grado di riconoscere l’odore dei chetoni, che sono sostanze biochimiche chiaramente odorose emesse dalle cellule morenti, un po’ come come i cani che – a quanto pare – sembra che siano in grado di annusare il cancro. “Oscar era inizialmente un gattino molto spaventato”, ha raccontato il dottor Dosa al Crossroads Hospice in merito ai suoi primi giorni alla Steere House, iniziati nel 2005.

“Non gli interessava molto uscire. Stava spesso sulle sue. Spesso lo si trovava nell’armadio delle scorte o sotto un letto da qualche parte. Tutto iniziò in modo graduale. Oscar era un normale gatto da terapia – nel reparto demenza dove, purtroppo, la morte è un evento comune – e avrebbe svolto il suo solito lavoro da gatto fino a quando, un giorno, intuì che la fine sarebbe arrivata per un paziente del reparto. Oscar uscì dal suo nascondiglio, trovò il paziente bisognoso, si avvicinò a lui per confortarlo e tenne una piccola veglia in suo onore, ha proseguito il dottor Dosa.

L’acume di Oscar è stato confermato da altri medici che hanno visto il gatto “profetico” in azione. Come scrisse il dottor Dosa nel suo articolo sul New England Journal of Medicine “nessuno muore al terzo piano se Oscar non viene a trovarlo e vi rimane per un po’”.

L’Angelo della Morte

La dottoressa Jill Goldman, comportamentista degli animali che opera in California, ha una teoria diversa secondo la quale le previsioni di Oscar potrebbero essere un comportamento appreso: “c’è stata un’ampia opportunità per lui di creare un’associazione tra quell’odore e la morte”.

Inoltre, secondo il comportamentista degli animali dottor Daniel Estep, il micio può solo riconoscere la mancanza di movimento dei pazienti e interpretarla come malattia, in quanto i gatti possono spesso sentire quando i loro proprietari sono malati. Ad ogni modo, le reazioni della gente a un fenomeno di questo tipo sono varie.

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Alcuni chiamano Oscar “l’Angelo della Morte“, altri solo un angelo. Indipendentemente dal motivo, alcuni pazienti e le loro famiglie nella casa di cura trovano conforto nella presenza di Oscar, nell’idea che l’animale era e potrebbe essere lì quando i loro cari esaleranno l’ultimo respiro. Il personale sanitario della casa di cura è diventato così sicuro del “sistema di elaborazione dati” di Oscar che ora provvede ad informare i familiari quando il bel gattone si rannicchia accanto a uno dei pazienti.

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