Overthinking: pensi troppo? Ecco come uscirne

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Overthinking: pensi troppo? Ecco come uscirne

| 24/06/2025
Fonte: Pexels

Non riesci a spegnere il cervello? Cos’è la rimuginazione eccessiva

  • L’overthinking è una condizione sperimentata da chi rimugina in maniera eccessiva
  • Chi ne soffre è preda di ansia e stress poiché vorrebbe riuscire a pianificare ogni ambito della propria vita
  • Peccato che questa dinamica, alimentata dal perfezionismo, si trasformi in una trappola paralizzante
  • I sintomi dell’overthinking coinvolgono sia la sfera psicologica che fisica
  • Ecco come uscirne

 

Avete mai sentito parlare di overthinking? Si tratta di un fenomeno psicologico che conduce le persone a rimuginare in maniera eccessiva, intrappolandole in una spirale di ansia e perfezionismo. Questa modalità è a dir poco logorante, poiché richiede un’elevata dose di energia mentale e fisica affinché tutto sia perfetto e soddisfi delle spettative basate su standard irraggiungili. Peccato che, proprio in virtù di tale inarrivabilità, spesso ci si trova con un nulla di fatto a causa della paralizzante paura di non essere sufficientemente bravi o preparati.

Credi di pensare troppo? Ecco quali sono i segnali tipici dell’overthinking. La rimuginazione eccessiva determina ansia persistente e difficoltà a prendere decisioni per paura di sbagliare. Inoltre, le persone che sperimentano questo malessere possono manifestare disturbi del sonno, difficoltà a rilassarsi e problemi a carico del sistema muscolare. Quali sono le cause che determinano la comparsa di questa forma di disagio? La predisposizione dovuta a particolari tratti della personalità e esperienze passate negative possono favorire la comparsa dell’overthinking. La rimuginazione eccessiva, infatti, è caratterizzata dalla tendenza a voler controllare ogni aspetto della propria vita e da un’eccessiva critica verso se stessi.

Uscire dalla trappola dell’overthinking si può: consigli e strategie

Come uscire dalla trappola dell’overthinking? Una strategia utile consiste nell’individuare piccoli obiettivi pratici e misurabili, anziché porsi costantemente traguardi ambiziosi e giganteschi che appaiono eccessivamente lontani e irraggiungibili, favorendo stress e ansia.

In questo modo, completando ogni piccolo passaggio avremo la sensazione di essere più vicini alla meta e riusciremo finalmente a uscire dall’impasse dell’inazione. Portare a termine un obiettivo, anche minimo, viene percepito dal cervello come una ricompensa. La gratificazione, a sua volta, stimola nuovi tentativi, conducendoci ad aggirare i blocchi che solitamente si sperimentano a causa dell’ansia e del costante rimuginare.

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Naturalmente, uscire dal labirinto dell’overthinking è un processo che richiede tempo, costanza e aiuto. Il miglior consiglio, infatti, è quello di intraprendere un percorso di psicoterapia nel quale affrontare e superare dinamiche disfunzionali con il supporto di un professionista.

 

 

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