Parkinson e campi da golf: una strana coppia a rischio
- Uno studio USA rivela un rischio doppio di Parkinson per chi abita entro 5 km da un campo da golf
- La colpa potrebbe essere dei pesticidi usati per mantenere l’erba perfetta
- Le sostanze chimiche potrebbero infiltrarsi nelle falde acquifere e finire nell’acqua potabile
- Lo studio si basa su dati clinici e geografici raccolti tra Minnesota e Wisconsin
- Gli esperti avvertono che il legame è complesso e servono ulteriori ricerche
Chi l’avrebbe mai detto che il green impeccabile di un campo da golf potesse nascondere qualche colpo basso per la salute? Uno studio condotto dalla prestigiosa Mayo Clinic suggerisce che vivere a meno di 5 chilometri da un campo da golf potrebbe aumentare più del doppio il rischio di sviluppare il morbo di Parkinson. Non proprio il tipo di “handicap” che ci si aspetta sul green.
Il sospettato principale è una vecchia conoscenza: il pesticida. Queste sostanze chimiche, usate in abbondanza per mantenere l’erba più perfetta del sorriso di un golfista in posa, sembrano non restarsene tranquille nel terreno. Secondo i ricercatori, alcune potrebbero infiltrarsi nelle falde acquifere e finire direttamente nei bicchieri d’acqua delle abitazioni limitrofe.
Doppio rischio e dopamina a picco: lo studio USA
Lo studio, pubblicato su JAMA, ha preso in esame oltre 40.000 km² tra Minnesota e Wisconsin, incrociando i dati clinici di migliaia di residenti con la vicinanza a 139 campi da golf. Il risultato? Più si è vicini al green, più si è esposti al rischio di sviluppare la malattia neurodegenerativa.
I ricercatori hanno analizzato anche la vulnerabilità dei pozzi idrici, individuando aree di servizio potenzialmente contaminate da pesticidi. A quanto pare, negli Stati Uniti si usano fino a 15 volte più pesticidi rispetto all’Europa per curare putting green e fairway. A questo punto, l’erba del vicino non solo è più verde, ma anche potenzialmente più tossica.
Pesticidi e neurodegenerazione
Tra i nomi poco rassicuranti citati nello studio compaiono sostanze come clorpirifos, maneb e paraquat. Non proprio ingredienti da cucina molecolare, ma pesticidi noti per la loro capacità di provocare danni al sistema nervoso. Alcuni di essi, infatti, riescono a imitare in laboratorio gli stessi danni neuronali osservati nei pazienti con Parkinson.
E mentre la scienza punta il dito contro l’acqua contaminata, gli esperti invitano alla cautela. Il neurologo Paolo Maria Rossini sottolinea che il legame non è ancora del tutto chiarito. Il Parkinson ha origini complesse e si sviluppa in anni, se non decenni. Serve tempo per collegare i puntini. O forse, per restare in tema, per contare tutte le buche.
Golf, salute e bug del sistema ambientale
La vera domanda che lo studio solleva è se i pesticidi siano colpevoli assoluti o solo complici di un crimine biologico più grande. Forse contribuiscono, ma non sono da soli. Stile di vita, predisposizione genetica e altri fattori ambientali non possono essere esclusi dalla scena del delitto.
Nel frattempo, le autorità sanitarie sono invitate a dare un’occhiata più attenta all’uso dei pesticidi e ai loro effetti a lungo termine. Soprattutto in quelle zone in cui un bel campo da golf può nascondere più di una semplice trappola di sabbia.
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Parkinson e pesticidi: serve più attenzione
Con 450 casi di Parkinson rilevati in una sola contea e una correlazione così forte con la vicinanza ai campi da golf, la ricerca mette in luce un problema ambientale che potrebbe riguardare ben più di qualche buca perfettamente tagliata. Se confermata, l’associazione tra pesticidi e neurodegenerazione meriterebbe nuove misure di prevenzione, soprattutto nelle aree residenziali attorno ai green. In attesa di ulteriori conferme, una cosa è certa: la prossima volta che qualcuno sogna di abitare a due passi dal campo da golf, potrebbe valere la pena valutare se conviene davvero fare centro con il tee… o se è meglio stare qualche chilometro più lontani.

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- https://www.insalutenews.it/in-salute/campi-da-golf-e-rischio-parkinson-studio-rivela-unassociazione-inquietante/
- https://www.dagospia.com/salute/negli-uniti-vivono-nelle-vicinanze-dei-campi-golf-piu-dell-434302