Parlare da soli ad alta voce non è segno di squilibrio

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Parlare da soli ad alta voce non è segno di squilibrio

| 26/04/2024
Fonte: Pexels

Non sempre parlare da soli ha lo scopo di comunicare con gli altri. Pensare ad alta voce può avere dei risvolti positivi

  • Fare discorsi solitari ad alta voce capita a molte persone
  • Il dialogo interiore è salutare per tenere la mente attiva e regolare le emozioni
  • Parlare ad alta voce permette di riordinare i pensieri in maniera più consapevole
  • Aiuta a mantenere la concentrazione in determinate attività, come ad esempio nelle competizioni sportive
  • Fare discorsi in terza persona implica l’autodistanziamento: parlare a se stessi come da una prospettiva esterna

 

Essere sorpresi a parlare da soli può risultare imbarazzante, poiché potrebbe sembrare la manifestazione di un qualche disturbo mentale. Di solito parlare ad alta voce ha come scopo essenziale il comunicare con gli altri, ma poiché fare discorsi solitari è frequente nelle persone, può essere ritenuto una condizione normale o siamo comunque in presenza di un comportamento anomalo?

I dialoghi interiori

Tutti facciamo silenziosi dialoghi interiori e spesso siamo impegnati in conversazioni profonde con noi stessi. Il discorso interiore è molto salutare poiché mantiene attiva la mente, organizza i pensieri, pianifica le azioni, consolida la memoria e regola le emozioni e l’autocontrollo.

Parlare ad alta voce può essere considerato un’estensione del dialogo interiore. Secondo gli studiosi quando esprimiamo i nostri pensieri e sentimenti ad alta voce, diventiamo più consapevoli di ciò che sta accadendo nella mente.

Parlare ad alta voce attiva la memoria

Uno studio del 2011 pubblicato su Quarterly Journal of Experimental Psychology ha analizzato i vantaggi nel parlare da soli. I ricercatori hanno affidato a 20 partecipanti il compito di trovare determinati prodotti in un supermercato. Nella prima attività è stato vietato a tutti di parlare durante la ricerca, mentre nella seconda potevano muoversi leggendo ad alta voce la lista della spesa. Con la seconda prova è stato più facile per le persone trovare gli oggetti. Parlare a se stessi ad alta voce ha attivato la memoria e creato un’associazione più forte tra linguaggio e obiettivi visivi.

Un altro studio effettuato sui giocatori di basket ha evidenziato che quando dicevano parole incoraggianti ad alta voce finivano per passare la palla più velocemente. Anche altri sportivi, come i tennisti, parlano spesso da soli nei momenti cruciali di una partita, per aiutarsi a rimanere concentrati.

L’autodistanziamento

I ricercatori hanno anche scoperto che l’uso della seconda o terza persona in un dialogo interiore positivo (ad es: «Vai, sei forte!» oppure «Forza, ce la puoi fare!») è più efficace e porta l’atleta a comportarsi meglio. Ciò è dovuto alla componente di autodistanziamento all’interno della lingua: anche se stai parlando a te stesso, stai cercando una sorta di separazione nello scenario, come in una prospettiva esterna da parte di una terza persona.

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Nel caso di gravi disturbi mentali, come ad esempio la schizofrenia, i discorsi ad alta voce sono intrattenuti non con se stessi, ma con le voci presenti nella testa, e hanno una struttura piuttosto riconoscibile. Fare invece quattro chiacchiere con se stessi ad alta voce non è sintomo di disagio interiore ma rende un individuo più vigile, consapevole e capace di elaborare i propri sentimenti.

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