Le patatine fritte sono nate per dispetto: storia e curiosità

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Le patatine fritte sono nate per dispetto: storia e curiosità

| 01/08/2025
Fonte: Pexels

Belga o francese? Tutto sull’origine delle patatine fritte

  • Nel ‘500, gli europei consideravano la patata un simbolo di stregoneria
  • Il tubero era diffuso solo in qualità di pianta ornamentale, poiché ne veniva apprezzato l’aspetto
  • Sono numerosi i Paesi che si contendono l’invenzione delle patatine fritte
  • Tra questi ci sono il Belgio e la Francia
  • Sulla nascita delle chips, invece, non ci sono dubbi: la loro storia è esilarante

 

Le patatine fritte sono uno snack iconico e amatissimo in tutto il mondo. In pochi sanno, però, che la loro origine è controversa e ricca di colpi di scena: ecco tutte le curiosità da conoscere su questo irrestibile alimento. Partiamo dall’inizio: le patate arrivarono in Europa dall’America del sud grazie all’esploratore Francisco Pizarro. All’epoca, però, gli spagnoli non riuscirono a comprendere il gusto e le potenzialità del tubero, finendo per usarlo a mo’ di tartufo.

Il consumo di patate crude grattugiate, però, non riscosse successo e l’idea fu ben presto abbandonata. Al sapore non proprio allettante del tubero consumato in questo modo si aggiunse anche l’aspetto deforme e irregolare, che gli europei finirono per associare all’insorgenza di malattie infettive come la lebbra. Come se non bastasse, alla fine del ‘500 la patata finì persino per essere associata alla stregoneria e al demonio. A differenza del singolo tubero, però, la pianta aveva un bell’aspetto e finì per diffondersi a scopo ornamentale. Basti pensare che, in Italia, durante il mandato di Papa Pio V i giardini vaticani finirono per riempirsi di piante di patate, senza però che queste venissero consumate.

L’esilarante storia sulla nascita delle chips

A chi si deve, dunque, l’invenzione delle patatine fritte? In realtà, sono molti i Paesi a contendersi questo primato. Secondo la prima versione, il merito sarebbe del Belgio. Nella cittadina di Namur, il piatto tradizionale per eccellenza era pesce di fiume fritto. In un inverno particolarmente rigido del 1600, però, il fiume ghiacciò e ai cittadini affamati non restò che friggere i pochi vegetali che avevano a disposizione, tra cui le patate. Nacquero così le frites.

Anche i francesi rivendicano l’invenzione delle patatine fritte, che sarebbero nate durante la Rivoluzione Francese per merito di Antoine Parmentier, lo studioso che più di tutti influì sulla diffusione gastronomica della patata. Sulla nascita delle chips, ovvero le patate fritte a sfoglia sottile generalmente acquistate in busta, invece non ci sono dubbi.

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A prepararle per la prima volta fu il cuoco afroamericano George Speck, che decise di fare un dispetto a un commensale estremamente fastidioso. L’ospite aveva ordinato le classiche patatine fritte, per poi rimandarle indietro sostenendo che erano troppo spesse. Il cuoco ne preparò un’altra porzione, assicurandosi che il taglio fosse più sottile. Anche questa volta, però, il piatto fu rimandato indietro per lo stesso motivo. George Speack, allora, si infastidì e decise di tagliare le nuove fette così sottili da essere quasi impalpabili. Il commensale, questa volta, fu entuasiasta. Di fronte all’esaltazione dell’uomo, tutti vollero provare la nuova portata e le chips divennero amatissime e richiestissime, come del resto lo sono ancora oggi.

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