Perché sulle auto elettriche si soffre di più il mal d’auto

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Perché sulle auto elettriche si soffre di più il mal d’auto

| 01/09/2025

Mal d’auto elettrico: la nausea della modernità silenziosa

  • Sempre più persone soffrono il mal d’auto viaggiando su auto elettriche
  • Il cervello riceve segnali contrastanti che causano nausea e disorientamento
  • L’assenza di rumori e vibrazioni tipici crea un “vuoto sensoriale”
  • Anche schermi digitali e frenata rigenerativa possono contribuire al problema
  • Tra i rimedi consigliati: postura corretta, farmaci e piccoli accorgimenti

 

Le auto elettriche sono silenziose, pulite, tecnologiche. Ma anche potenzialmente… indigeste. Sempre più automobilisti, infatti, riferiscono di provare una sensazione di nausea quando si trovano a bordo di un veicolo elettrico. E no, non è per l’ansia da autonomia o per il prezzo della ricarica. Si tratta proprio di vero e proprio mal d’auto.

Il motivo? Un corto circuito sensoriale. In pratica, il cervello riceve segnali confusi dai sensi: gli occhi dicono una cosa, l’orecchio interno un’altra. E così, in assenza di rumori e vibrazioni tipiche dei motori a combustione, l’organismo si disorienta. Le auto elettriche, essendo molto più silenziose e fluide nei movimenti, non offrono quei “campanelli” che il nostro cervello usava per prevedere accelerazioni o frenate.

Cause del mal d’auto nelle auto elettriche

Oltre all’assenza di rumore, ci sono altri fattori a complicare la situazione. Gli schermi sempre più grandi – dai quali è impossibile distogliere lo sguardo – tendono a isolare ulteriormente l’utente dall’ambiente esterno. Se stai guardando un film, controllando il navigatore o semplicemente cercando il pulsante del riscaldamento, il cervello perde il contatto con la strada e parte il disagio.

Altro indiziato è la famosa frenata rigenerativa. Molto utile dal punto di vista dell’efficienza energetica, ma meno piacevole per chi soffre la cinetosi. Il rallentamento è meno “drastico”, ma proprio per questo meno percepibile in anticipo. E il cervello, ancora una volta, non ci capisce più nulla.

I rimedi per combattere la cinetosi da veicolo elettrico

Fortunatamente, la scienza non resta a guardare. Alcune case automobilistiche stanno studiando vibrazioni o segnali luminosi per aiutare il passeggero ad anticipare le fasi di movimento. Nel frattempo, però, ci sono alcuni accorgimenti alla portata di tutti: non viaggiare a stomaco vuoto, sedersi davanti se possibile, guardare nella direzione di marcia e cercare di non muoversi troppo.

Per chi non riesce proprio a evitarla, ci sono anche soluzioni farmacologiche. Gli adulti possono utilizzare antistaminici o cerotti a base di scopolamina. I bambini, invece, rispondono meglio al dimenidrinato, un classico rimedio contro il mal d’auto. In ogni caso, meglio evitare di mettersi a scrivere messaggi o leggere romanzi durante il viaggio.

Tecnologia a zero emissioni, ma non a zero effetti collaterali

La mobilità elettrica è senza dubbio una conquista importante per il pianeta. Ma anche il progresso può avere effetti collaterali, soprattutto quando coinvolge la neurobiologia umana. I nostri sensi si sono evoluti con determinati riferimenti: togli quei riferimenti, e anche un giro tranquillo in città può trasformarsi in un’esperienza poco piacevole.

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L’auto elettrica non fa rumore, non vibra, non sbuffa. E proprio per questo può mandare in tilt chi è più sensibile ai cambiamenti di movimento. Con un po’ di adattamento, qualche trucco e magari uno snack prima della partenza, il viaggio potrà tornare ad essere gradevole. Anche se silenzioso come mai prima.

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