Perché il naso ha due narici? Risponde la scienza

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Perché il naso ha due narici? Risponde la scienza

| 16/04/2024
Fonte: Pixabay

Ecco perché il naso non funziona come credevi

  • Tutti sappiamo che il naso ha due narici
  • In pochi, però, sono a conoscenza del fatto che “lavorano” alternativamente
  • Una narice espira ed inspira a pieno ritmo, per poi farsi dare il cambio dall’altra
  • Lo ha dimostrato uno studio dell’Università di Stanford
  • A seconda dell’attività delle narici, il cervello può creare mappe sensoriali molto diverse tra loro

 

Il corpo umano è un ingranaggio affascinante, che ci permette di raggiungere incredibili traguardi. Abituati al nostro aspetto al punto da ritenerlo normale, però, potremmo non far caso ad alcune stranezze. Un esempio? Perché il naso ha due narici, se poi confluiscono in un unico condotto? Insomma, se le cose stessero così, un’unica narice sarebbe più che sufficiente. E invece no, perché le narici lavorano una per volta, alternandosi in maniera del tutto involontaria ad intervalli di alcune ore.

Proprio grazie a questo affascinante meccanismo il nostro fiuto risulta più sviluppato, permettendoci di distinguere in maniera molto più precisa profumi e – ahinoi – puzze. A confermare che le due “colleghe” si danno il cambio regolarmente ci ha pensato la scienza. Una ricerca della Stanford University ha messo in pratica un bizzarro esperimento. Ai volontari sono stati fatti odorare due composti, rispettivamente da una narice e dall’altra.

Tutta questione di allenamento

I due aromi avevano velocità di assorbimento da parte della mucosa nasale ben diverse: il primo, dall’odore simile alla menta piperita, veniva assorbito velocemente; l’altro, che ricordava l’anice, era assorbito più lentamente. Quindi, affinché i partecipanti riuscissero a percepire i due aromi occorreva che quello ad assorbimento rapido fosse immagazzinato dalla narice ad alto flusso d’aria, mentre l’altro dalla narice a basso flusso.

I risultati dello studio? I volontari che avevano annusato la menta piperita con la narice ad alto flusso hanno giudicato che il suo aroma prevalesse sull’altra. Invece, quelli che avevano assorbito l’aroma simile all’anice con la narice a basso flusso hanno dichiarato esattamente il contrario.

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Insomma, questo senso è decisamente complesso e, a seconda del canale di entrata degli odori, permette al cervello di ricreare delle mappe sensoriali anche molto diverse tra loro. Del resto, anche se spesso bistrattato, l’olfatto può dirci molto sull’ambiente circostante, specialmente se ben allenato. Infatti, sono molti i professionisti che si occupano di allenare il naso, come gli enologi o i creatori di profumi.

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