Perché non riusciamo a toglierci alcuni motivi musicali dalla testa?

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Perché non riusciamo a toglierci alcuni motivi musicali dalla testa?

| 11/09/2023
Fonte: Facebook

Ossessionati dai motivetti musicali? La scienza spiega perché

  • Secondo uno studio, al 90% delle persone capita almeno una volta a settimana di non riuscire a togliersi dalla testa una canzone
  • Nel corso degli anni, la scienza ha cercato di spiegare perché
  • Ad oggi, la causa di questo fenomeno non è totalmente chiara
  • I ricordi musicali sono molto più accurati rispetto a quelli visivi
  • Secondo alcuni studi, i motivetti musicali potrebbero essere associati al processo di memorizzazione

 

Avete presente la sensazione straniante che vi attanaglia tutte le volte che nella vostra testa riecheggia ininterrottamente e prepotentemente lo stesso motivetto musicale? Uno studio ha indagato questo fenomeno, cercando di capire perché ciò accade. Del resto, si tratta di un’esperienza tutt’altro che sporadica. Una ricerca del 2008, infatti, ha messo in luce che il 90% delle persone riferisce di non riuscire a togliersi dalla testa una canzone almeno una volta a settimana.

Nonostante si tratti di una questione nota e indagata da secoli, ad oggi le sue cause non sono state ancora completamente chiarite. In ogni caso, si tratta di un fenomeno che può dire molto sulla nostra memoria e sul modo in cui percepiamo la musica. Secondo gli esperti, infatti, c’è una differenza sostanziale con cui il nostro cervello tratta le informazioni visive e la musica. I ricordi associati alla vista, infatti, risultano più selettivi e personali. Quelli associati all’ascolto, invece, tendono ad essere più accurati e fedeli all’originale.

Musica e memoria

A supporto di questa teoria giungono i risultati delle sperimentazioni condotte dal neuroscienziato cognitivo statunitense Petr Janata. Lo studioso analizzò le onde cerebrali del sistema nervoso di due gruppi di persone: al primo afferivano dei volontari che stavano ascoltando la musica; al secondo, invece, partecipanti all’esperimento che stavano riproducendo mentalmente delle canzoni.

Incredibile ma vero: i dati ottenuti mediante l’elettroencefalogramma erano così simili che non permettevano di capire a quale dei due gruppi appartenessero i volontari. Un’ulteriore ricerca scientifica ha cercato di capire qual è la funzione associata a questo fenomeno. Secondo gli esperti, la ripetizione involontaria dei motivetti musicali potrebbe avere a che fare con il processo di memorizzazione.

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Infatti, è possibile che alcune esperienze vengano associate accidentalmente alla musica e che il cervello se ne serva per favorire la formazione di nuovi ricordi. Quindi, questo dimostra che la nostra memoria musicale è incredibilmente sviluppata ed efficace, al punto da poter essere impiegata a nostro vantaggio per immagazzinare informazioni.

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