Perché quando brindiamo diciamo “cin cin”?

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Perché quando brindiamo diciamo “cin cin”?

| 26/08/2025
Fonte: Pexels

L’espressione cin cin deriva dal cinese: ecco cosa significa

  • La formula cin cin ha una valenza onomatopeica: il suo suono ricorda il tintinnio dei bicchieri che si toccano
  • In cinese, però, questa espressione ha un significato ben preciso
  • A introdurla in Europa furono i marinai inglesi nel 1600
  • Occhio a non usare questa formula al momento del brindisi in Giappone: ha un significato sconcio
  • Ecco da dove nasce l’usanza di brindare a tavola

 

Vi siete mai chiesti perché, al momento del brindisi, è tradizione far risuonare i calici mentre si pronuncia la formula cin cin? Questa usanza arriva direttamente dalla Cina. In particolare, presso la costa di Canton, ex porto mercantile britannico, si era soliti offrire tè agli ospiti pronunciando “qǐng qǐng” o, secondo altre interpretazioni, “qǐng jǐn“. Queste espressioni costituivano una gentile esortazione a bere e sono traducibili come “prego, bevi tutto“.

A favorire l’arrivo di questa espressione dalla Cina all’Europa sono stati i marinai inglesi. L’operetta “La Geisha” di Sidney Jones del 1896, poi, contribuì notevolmente alla sua popolarità, grazie alla canzone “Chin Chin Chinaman“. In Italia la formula si diffuse rapidamente, conquistando il favore delle persone grazie al suo suono, che ricorda proprio quello dei bicchieri nell’atto di tintinnare al momento del brindisi. Non tutti i Paesi del mondo, però, hanno adottato questa espressione: in Inghilterra, ad esempio, si usa “Cheers”, mentre in Albania si è soliti pronunciare “Gezuar”. È fondamentale, poi, evitare di brindare usando la formula a noi cara quando ci troviamo in Giappone. Nel Paese del sol levante, infatti, a parola chinchin è un termine usato nel linguaggio colloquiale per riferirsi all’organo genitale maschile.

Da dove nasce l’usanza di brindare a tavola?

Ora che abbiamo scoperto le origini dell’espressione cin cin, non ci resta che svelare quando e perché è nata l’usanza di brindare con gli altri commensali. Questa tradizione affonda le sue radici nell’antica Roma. All’epoca morire avvelenati per mano dei propri avversari e nemici era un’eventualità piuttosto comune.

Per proteggersi da questa evenienza, dunque, nacque la prassi di scontrare i calici durante i banchetti, così da far travasare qualche goccia dal proprio bicchiere a quello degli altri commensali.

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In questo modo, veniva scongiurata la possibilità che la propria bevanda fosse stata contaminata. All’epoca, il termine utilizzato per accompagnare il brindisi era Prosit, dal latino “ti sia di giovamento”. E voi, quale espressione pronunciate in questa occasione?

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