Perché c’è sempre fila al bagno delle donne? La risposta è sorprendentemente logica

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Perché c’è sempre fila al bagno delle donne? La risposta è sorprendentemente logica

| 30/04/2025
Fonte: Pixabay

Più tempo, meno wc e neanche un orinatoio: ecco perché le donne fanno sempre la fila

  • I bagni maschili contengono più postazioni grazie agli orinatoi, aumentando la capacità del 20-30%
  • Le donne impiegano più tempo in bagno per motivi igienici, fisiologici e familiari
  • La disinfezione del wc, il cambio dell’assorbente e la gestione dei figli piccoli rallentano i tempi
  • I ricercatori propongono l’adozione di bagni unisex con aree dedicate agli uomini
  • Con queste modifiche, il tempo medio di attesa per le donne potrebbe ridursi da sei a uno e mezzo minuti

 

Sei in un locale, ti stai godendo la serata, magari hai appena finito il tuo spritz. Poi arriva lui, il momento della verità: urge una visita al bagno delle donne. Ti avvicini alla toilette delle donne e… sorpresa! Una fila degna del concerto dei Coldplay. Intanto, dalla porta del bagno degli uomini si sente solo l’eco: dentro e fuori, come se nulla fosse. Ma no, non è un complotto. La scienza ha parlato – ed è più razionale di quanto pensi.

A mettere ordine in questa annosa (e frustrante) faccenda ci ha pensato un team di ricercatori dell’Università di Gand, in Belgio. Obiettivo? Capire perché nelle toilette pubbliche le donne debbano sempre armarsi di pazienza, mentre gli uomini si muovono con l’efficienza di un pit stop in Formula 1.

Spoiler: è tutta una questione di matematica, fisiologia e – udite udite – architettura dei bagni.

Meno wc, più esigenze fisiologiche e figli al seguito: tutti i motivi della fila al bagno femminile

Il primo problema è strutturale. A parità di metratura, il bagno maschile riesce a ospitare più “posti utili” grazie all’introduzione degli orinatoi. E no, non è solo un vantaggio pratico: parliamo di un incremento del 20-30% nella capacità del bagno. Significa che, mentre le donne si dividono pochi wc tra loro, gli uomini possono contare su una batteria extra di orinatoi, aumentando il flusso (in tutti i sensi).

Ma i numeri non si fermano qui. Le donne, secondo i ricercatori, passano in media tra l’1,5% e il 2% di tempo in più in bagno rispetto agli uomini. Sembrano cifre minuscole? Prova a moltiplicarle per decine di persone e capirai perché la fila non finisce mai.

Ecco perché questo succede: le donne spesso disinfettano il wc prima di usarlo – o assumono posizioni da contorsionista per evitare il contatto con la tavoletta. Poi c’è la gestione del ciclo mestruale, che implica tempo extra per il cambio dell’assorbente o della coppetta. Aggiungiamo pure i bambini: se sei madre (o zia di turno), sai bene che i piccoli – anche maschietti – entrano con te nel bagno delle donne. Tutto questo fa aumentare i tempi di permanenza nella toilette.

Insomma, non è una questione di lentezza, ma di complessità logistica. E a pagare il prezzo (in minuti persi in fila) sono sempre le donne.

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Soluzioni intelligenti per dire addio alle code al bagno delle donne

Ma non tutto è perduto. Gli studiosi belgi non si sono limitati a constatare il problema: hanno proposto soluzioni concrete. Una delle più promettenti è la creazione di bagni unisex, utilizzabili indistintamente da uomini e donne. Niente più divisione di genere, ma distribuzione più equa dello spazio disponibile.

E non finisce qui. All’interno dei bagni unisex, si potrebbe comunque prevedere una zona riservata agli uomini, dotata dei famosi orinatoi. In questo modo si conserva l’efficienza maschile, ma si garantisce una maggiore disponibilità di wc per tutti.

Il risultato? Secondo i calcoli del team di Gand, il tempo medio di attesa per le donne passerebbe da sei minuti a un minuto e mezzo. Un cambiamento epocale che restituirebbe a molte la possibilità di tornare in pista – o al tavolo – senza aver perso metà serata.

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