L’episodio risale al 1947
- Il termine “bug” deriva dall’antico inglese “bugge”, con significato di creatura fastidiosa o spettrale, usato in informatica per descrivere errori e malfunzionamenti
- Nel 1947, il team di Grace Hopper trovò una falena in un computer, registrando l’evento come il “primo bug” documentato in informatica
- Già nel XIX secolo, Thomas Edison usava “bug” per indicare problemi nei circuiti elettrici
- I bug possono essere errori di sintassi, facilmente correggibili, o errori logici, più complessi e difficili da individuare
- Alcuni bug possono compromettere la sicurezza dei sistemi, richiedendo grande impegno per la loro risoluzione
Il termine “bug” nell’informatica indica un errore o malfunzionamento nei sistemi software e hardware che causa anomalie nel loro comportamento. Sebbene questa parola oggi sia usata prevalentemente nel contesto tecnologico, le sue origini sono molto più antiche e risalgono all’inglese medievale. Derivata dal termine “bugge”, la parola si riferiva originariamente a creature spaventose o fastidiose, evocando una sensazione di disturbo. L’uso figurato di “bug” per indicare problemi tecnici, quindi, associa l’idea di un elemento fastidioso o di un “fantasma” che interferisce con il funzionamento normale.
Uno degli episodi più iconici legati all’origine del termine in informatica risale al 1947, quando il team di ingegneri dell’Università di Harvard, guidato da Grace Hopper, trovò una falena incastrata nei circuiti del computer Mark II. Questo piccolo insetto causava irregolarità nel funzionamento della macchina e il team annotò l’incidente nel registro come il “primo bug effettivo”. Anche se non fu davvero il primo problema tecnico mai registrato, l’aneddoto divenne famoso e contribuì a diffondere il termine “bug” nel linguaggio dell’informatica.
Un “bug” è solitamente causato da errori di programmazione
L’idea del “bug” nell’elettronica, comunque, era già utilizzata nel XIX secolo da inventori come Thomas Edison, che impiegava questa parola per descrivere difetti nei circuiti elettrici. Nel mondo informatico, un “bug” è solitamente causato da errori di programmazione, che possono essere di varia natura e complessità. Gli errori sintattici, ad esempio, derivano da sbagli di digitazione o costruzione del codice e sono tra i più facili da identificare e correggere, in quanto generano errori visibili durante la compilazione.
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Altri bug, più difficili da risolvere, sono quelli logici, in cui l’errore è nelle intenzioni o nella struttura del codice. Questi difetti non emergono necessariamente in fase di scrittura, ma si manifestano solo quando il software non produce i risultati previsti, richiedendo un’attenta analisi e debug. Infine alcuni bug possono compromettere la sicurezza dei sistemi, rendendoli vulnerabili a intrusioni e attacchi informatici. La gestione e la correzione dei bug sono operazioni essenziali nello sviluppo software e rappresentano una sfida continua per i programmatori, che lavorano costantemente per assicurare un funzionamento sicuro e fluido delle applicazioni.

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- https://www.geopop.it/cose-un-bug-e-cosa-significa-lorigine-del-nome-centra-con-gli-insetti/
- https://www.ardesia.it/perche-si-chiama-bug-le-origini-del-nome-dellerrore-informatico/