La pigrizia è fondamentale per l’evoluzione: lo dice la scienza

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La pigrizia è fondamentale per l’evoluzione: lo dice la scienza

| 11/05/2023
Fonte: Pixabay

La pigrizia è un meccanismo psicologico della nostra specie

  • Una persona è considerata pigra quando la sua motivazione a evitare uno sforzo prevale sulla spinta ad agire
  • L’ozio è comune in tutte le specie animali, compresa quella umana
  • La scienza ha evidenziato che alcune persone sono più pigre di altre a causa di uno squilibrio di dopamina nel cervello
  • Gli individui più laboriosi fanno prevalere grandi ricompense a lungo termine sul rischio di sprecare tempo ed energie
  • Chi non è disposto a correre questo rischio, invece, viene classificato come pigro

 

Se siete degli inguaribili pantofolai, sappiate che non è colpa vostra: l’evoluzione ha fatto sì che la nostra specie si impigrisse. A sostenerlo è nientepopodimeno che la scienza. Secondo gli psicologi, infatti, prendersi del tempo per oziare è un’abitudine tutt’altro che negativa. Per capire questo bislacco punto di vista, occorre considerare cos’è la pigrizia. Un individuo è considerato pigro quando la sua motivazione a risparmiarsi uno sforzo prevale sulla spinta ad agire.

Messa in questi termini, quindi, la questione non sembra così grave. Infatti, significa che la nostra specie, così come tutte le altre, percepisce come inutile qualsiasi comportamento che non rappresenta una fonte di gratificazione istantanea. Per questo, se tendete a rimandare gli impegni per godervi un po’ di ozio in santa pace, sappiate che questo atteggiamento dipende da un antichissimo meccanismo psicologico.

Perché alcune persone sono più pigre di altre?

In ogni caso, esistono delle differenze individuali: perché alcune persone sono più scansafatiche di altre? Gli scienziati hanno scoperto che la mancanza di volontà associata alla pigrizia è collegata a uno squilibrio di dopamina nel cervello. Si tratta di un neurotrasmettitore che influenza la motivazione ad agire.  Per dimostrare l’importanza del ruolo della dopamina nella pigrizia e nella procrastinazione, un team di scienziati della Vanderbilt University, negli Stati Uniti, ha condotto un esperimento in cui 25 volontari hanno effettuato un test volto a indagare quanto fossero disposti a lavorare per una buona ricompensa economica.

Successivamente, i partecipanti sono stati sottoposti a una scansione cerebrale. Le immagini hanno mostrato che le persone laboriose presentano elevati livelli di dopamina nelle aree del cervello che giocano un ruolo importante nella ricompensa e nella motivazione. Al contrario, nella regione associata alla percezione del rischio il livello di dopamina risultava più basso.

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La conclusione della ricerca ha dimostrato che chi si concentra maggiormente sulla ricompensa a lungo termine minimizza le possibili perdite di tempo ed energia. Gli altri, invece, corrono più cautamente questo pericolo per ottenere una ricompensa grande, ma improbabile. Così facendo, rischiano di apparire pigre agli occhi altrui. E voi, a quale categoria appartenete?

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