Tatuaggi e pregiudizi: giudicare un libro dalla copertina… con l’inchiostro
- Le persone giudicano la personalità altrui in base ai tatuaggi
- Questi giudizi sono quasi sempre sbagliati
- Solo il tratto “apertura mentale” viene percepito con una certa accuratezza
- Neanche conoscere il significato dei tatuaggi migliora la percezione
- Persistono stereotipi visivi scollegati dalla realtà
Chi ha un tatuaggio lo sa: basta una manica alzata o una caviglia scoperta per diventare oggetto di un’analisi psicologica degna di Freud. Ma secondo uno studio della Michigan State University, il verdetto è quasi sempre sbagliato. Perché sì, giudichiamo le persone in base ai loro tatuaggi. E no, non ci azzecchiamo quasi mai.
I ricercatori hanno raccolto un campione variegato di persone tatuate e hanno chiesto a trenta esperti in psicologia di valutare la loro personalità solo guardando le immagini dei tatuaggi. Alcuni avevano anche le descrizioni personali dell’opera incisa sulla pelle. Eppure, i giudizi rimanevano sorprendentemente… errati. A parte un dettaglio.
Perché crediamo di capire tutto dai tatuaggi e sbagliamo quasi sempre
L’unico tratto che si riusciva a individuare con una certa coerenza era l’apertura all’esperienza, cioè quanto una persona è creativa, curiosa e incline a provare cose nuove. In parole povere: se uno ha un tatuaggio particolarmente bizzarro, è probabile che sia anche un tipo fantasioso. Un punto per gli osservatori, ma uno solo.
Per il resto, un disastro. Le persone venivano etichettate come estroverse, coscienziose o nevrotiche a seconda delle dimensioni o dei soggetti dei loro tatuaggi, ma senza alcuna corrispondenza con la loro personalità reale. In pratica, ci siamo inventati una psicologia del tatuaggio che non funziona.
I soliti stereotipi legati ai tatuaggi (e perché sono infondati)
Secondo i giudizi raccolti nello studio, un tatuaggio floreale ti rende una persona dolce, uno teschio ti fa automaticamente depresso, e se hai mezza schiena tatuata sei un estroverso da aperitivo permanente. Ma quando questi giudizi sono stati confrontati con i risultati dei test di personalità, le corrispondenze erano casuali, se non inesistenti.
Neppure il significato scritto dai tatuati ha migliorato la situazione. Anche sapendo che quel serpente rappresenta il nonno pescatore, i giudizi sono rimasti ancorati a cliché visivi. Perché a quanto pare, spiegare un tatuaggio non basta: serve anche qualcuno disposto ad ascoltare senza preconcetti.
Giudicare l’inchiostro è più facile che ascoltare
Il vero problema, dicono i ricercatori, è che tendiamo a fidarci troppo delle apparenze. Il tatuaggio diventa una scorciatoia per farsi un’idea di chi abbiamo davanti. Ma se quella scorciatoia finisce in un vicolo cieco, forse dovremmo cambiare strada.
Certo, è comodo pensare che il ragazzo con l’aquila sul petto sia un tipo coraggioso, ma può darsi che sia solo un fan degli animali rapaci. Allo stesso modo, chi ha tatuaggi coloratissimi non è per forza socievole e solare. Potrebbe solo avere un bravo tatuatore e poca voglia di abbracci.
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Tatuaggi e pregiudizi: cronaca di un errore ricorrente
Lo studio dimostra che continuiamo a cercare segnali psicologici in dettagli estetici. Ma la pelle, per quanto decorata, non racconta tutto. Anzi, racconta ben poco della personalità, a meno che non si tratti di un’autobiografia in 40 centimetri quadri. Quindi, la prossima volta che vedi una persona tatuata, evita la diagnosi istantanea. Magari dietro quel drago giapponese c’è un timido appassionato di bonsai. E quel tribale che tanto giudichi… potrebbe essere il regalo di una nonna affettuosa ma poco aggiornata.

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Questo articolo è stato verificato con:
- https://studyfinds.org/most-people-routinely-misjudge-tattooed-folks/
- https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0092656625000613?via%3Dihub
- https://socialscience.msu.edu/news-events/news/2025-07-07.html