In Honduras un predicatore sostiene che Dio gli abbia ordinato di chiedere la proprietà di un parrocchiano
- Il pastore evangelico Jorge Pompa ha chiesto a un fedele di cedere il suo terreno “per ordine di Dio”
- La scena, ripresa in video, mostra l’uomo esitante mentre il predicatore insiste con toni pressanti
- Pompa promette una ricompensa divina e persino 500.000 dollari in cambio della fede
- Il filmato ha suscitato indignazione sui social, dove molti chiedono indagini legali
- Esperti religiosi condannano l’episodio e invitano a non usare il nome di Dio per profitto personale
A Tegucigalpa, capitale dell’Honduras, un pastore evangelico è finito al centro di una tempesta social per aver chiesto a un fedele di “donare” la propria terra alla Chiesa. Nulla di strano, se non fosse che la richiesta sarebbe arrivata “direttamente da Dio”. Nel video, diventato virale sulle piattaforme latinoamericane, il predicatore Jorge Pompa parla al microfono di fronte ai suoi seguaci e invita l’uomo a firmare i documenti come prova di fede.
Con tono sicuro e gesti teatrali, Pompa racconta che “Dio gli ha parlato la notte precedente”, ordinandogli di chiedere al parrocchiano di consegnargli la terra. In cambio, promette ricompense celestiali e persino terrene: “Se mi dai il terreno, ti darò 500.000 dollari. Ma devi avere fede”. Il fedele appare confuso, mentre il pastore lo incalza: “Vuoi il denaro o la benedizione di Dio?”.
Il web tra indignazione e incredulità
Come prevedibile, la scena ha acceso il dibattito online. Per la maggior parte degli utenti si tratta di un abuso di potere spirituale ai danni di una persona ingenua. C’è chi parla apertamente di truffa e chi invoca l’intervento delle autorità: “È un’aggressione in piena regola”, scrive qualcuno.
Non mancano però i sostenitori del pastore, convinti che stesse semplicemente “seguendo la parola divina”. Una tesi difficile da difendere in tribunale, come ironizzano i commentatori. Anche il teologo Juan Carlos Soto è intervenuto, ricordando che “i leader spirituali devono agire con integrità e umiltà, senza usare il nome di Dio per ottenere vantaggi materiali”.
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Tra fede e furbizia: il confine sottile
L’episodio di Pompa è solo l’ultimo esempio di come il fanatismo religioso possa diventare terreno fertile per abusi e manipolazioni. Quando la fede diventa moneta di scambio, la spiritualità rischia di trasformarsi in una trattativa immobiliare. E, almeno in questo caso, pare che l’unico a essersi avvicinato al “paradiso” sia stato il pastore, ma quello fiscale.
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