Fine del mondo? Quando la Terra diventerà inabilitabile secondo la NASA

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Fine del mondo? Quando la Terra diventerà inabilitabile secondo la NASA

| 28/07/2025
Fonte: Pexels

Quando la Terra smetterà di essere abitabile per la NASA

  • Uno studio NASA-Toho prevede la fine dell’abitabilità terrestre tra 1,1 miliardi di anni
  • Il Sole è il responsabile dell’aumento delle temperature globali
  • La CO₂ calerà a livelli critici, bloccando la fotosintesi
  • L’atmosfera perderà ozono, rendendo la Terra vulnerabile ai raggi UV
  • Solo microrganismi anaerobici potranno sopravvivere nel futuro deserto planetario

 

Se ti sei mai chiesto quanto ancora potremo restare qui a guardare tramonti e lamentarci del traffico, la NASA ha una risposta. In collaborazione con l’Università di Toho, l’agenzia spaziale ha stimato che la Terra diventerà ufficialmente inabitabile… tra circa 1,1 miliardi di anni. Quindi, no, non è il caso di cancellare le vacanze.

La notizia arriva dallo studio di alcuni fenomeni atmosferici che, nel tempo, porteranno il nostro pianeta a trasformarsi in qualcosa di molto meno accogliente. Non per colpa di un meteorite o di un’invasione aliena, ma per un nemico insospettabile: il Sole. Sì, proprio lui, il nostro amico giallo che oggi ci scalda le ossa e ci cuoce in fila alla posta.

Il Sole ci brucerà… ma con calma: quando la Terra sarà inabitabile

Il problema, secondo gli scienziati, è che il Sole sta invecchiando. Non come un vecchio brontolone, ma come una stella che con il tempo diventa sempre più calda. Questo aumento lento e costante di temperatura porterà a un’evaporazione graduale degli oceani, con effetti a catena sull’equilibrio atmosferico.

Tra gli effetti più curiosi (e preoccupanti), ci sarà una progressiva diminuzione della CO₂. Che oggi consideriamo un nemico del clima, ma che nel lungo termine potrebbe sparire quasi del tutto, mandando in tilt la fotosintesi. Senza quel meccanismo vitale, le piante moriranno. E con loro, tutto il resto della catena alimentare, umani inclusi.

Atmosfera terrestre e raggi UV: le condizioni peggiorano

A peggiorare le cose ci penserà anche la scomparsa dell’ozono, la barriera che ci protegge dai raggi ultravioletti. Con l’atmosfera più sottile e meno protettiva, la superficie terrestre sarà esposta a radiazioni letali. Non proprio l’ideale per un picnic o una passeggiata senza crema solare.

In questo scenario apocalittico, sopravviveranno solo forme di vita molto semplici, come i microrganismi anaerobici. Quelli che non hanno bisogno di ossigeno e che, verosimilmente, non si faranno troppi problemi se il pianeta diventa un forno rovente.

Un futuro lontano, ma un promemoria per il presente

Certo, stiamo parlando di un futuro così lontano che probabilmente l’umanità avrà già trovato un modo per spostarsi su altri pianeti. O, più realisticamente, ci saremo estinti per cause molto più banali, tipo l’impossibilità di caricare lo smartphone. Ma il punto dello studio è un altro: ricordarci che la Terra non è eterna.

Questo conto alla rovescia cosmico, per quanto lungo, dovrebbe farci riflettere su quanto il nostro pianeta sia fragile. Se anche le forze dell’universo stanno cospirando per renderlo inospitale, tanto vale non anticipare il processo con le nostre abitudini quotidiane.

Possiamo fare ancora molto (prima che il Sole ci cuocia)

Il messaggio è chiaro: anche se la fine è lontana, il nostro comportamento oggi fa la differenza. Inquinamento, deforestazione e riscaldamento globale sono problemi molto più urgenti della transizione stellare. Non possiamo impedire al Sole di fare il suo mestiere, ma possiamo evitare di trasformare la Terra in una sauna prima del previsto.

Leggi anche: Perché il nostro pianeta si chiama Terra?

Insomma, la buona notizia è che non dobbiamo preoccuparci subito. Quella meno buona è che abbiamo una responsabilità ora, per chi verrà molto, molto dopo di noi. Anche perché, diciamolo, non è detto che ci sia un “piano B” pronto in orbita.

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