Quella volta che Nikola Tesla tentò di pagare l’hotel con il “raggio della morte”

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Quella volta che Nikola Tesla tentò di pagare l’hotel con il “raggio della morte”

| 05/04/2024
Fonte: Wikimedia

Il visionario inventore utilizzò la sua creazione come pagamento per un conto salato

  • Nikola Tesla fu un importante inventore e fisico di origine serba ma nato in Croazia
  • Tra le sue creazioni annoveriamo la famosa bobina di Tesla, un trasformatore risonante ad alta tensione
  • Per un periodo della sua vita ebbe difficoltà economiche
  • Per pagare un debito presso un albergo diede come garanzia il suo “raggio della morte”
  • Quest’ultimo era nascosto in un’elegante scatola, estremamente pericolosa da aprire senza le dovute precauzioni

 

Nikola Tesla è stato sicuramente uno degli scienziati più importanti ed eclettici della storia e dotato di un incommensurabile talento. Tra le sue invenzioni annoveriamo la famosa bobina di Tesla e gli oscillatori elettrici oltre a numerose tecnologie che, ancora oggi, ritroviamo nei raggi X, nella radio e nei telecomandi di ultima generazione.

Quello che ancora non tutti sanno, però, è che l’ideatore fu in grado di dar vita ad un qualcosa che, in concretezza, non ebbe mai luogo, prendendosi beffa di coloro che riuscì a “raggirare”: un raggio della morte, un’ipotetica arma segreta di cui si è vociferato nei primi anni del Novecento.

L’uomo ebbe problemi finanziari per un certo periodo della sua vita tanto che nel 1915 dovette vendere la sua nota fabbrica di torri Wardenclyffe per ripagare un suo debito di 20.000 dollari alla Waldorf-Astoria, una rinomata catena alberghiera statunitense. Negli anni Trenta, Tesla accumulò nuovamente un conto considerevole presso un altro hotel, questa volta il Governor Clinton Hotel di Manhattan.

Un “raggio della morte” come prezzo da pagare

Non potendo permettersi il pagamento, il creatore offrì al management qualcosa per saldare la somma dovuta. Pagò tramite una delle sue invenzioni e, più precisamente, il fantomatico “raggio della morte”. Per rendere più credibile la faccenda, ha spiegato loro che quest’ultimo era estremamente pericoloso e che, se fosse stata aperta la scatola nel quale era contenuto senza le dovute precauzioni, sarebbe esploso creando una carneficina.

Quando Tesla morì nel 1943, uno scienziato del MIT che lavorava per il National Defense Research Committee fu inviato nella stanza d’albergo nonché laboratorio dell’inventore per recuperare l’arma potenzialmente mortale. John G. Trump ( zio del 45° Presidente USA) scrisse in seguito di essersi preso del tempo per riflettere se aprire o meno il contenitore letale.

Con stupore, dopo aver preso la sua decisione, ha immediatamente capito che non c’era nulla di cui preoccuparsi. La cassa di legno nascondeva infatti solo un congegno di resistenza multidecennale solitamente impiegato per le misurazioni di ponti stradali.

In altre parole, l’ideatore gettò alcuni componenti elettrici di uso comune in un recipiente dall’aspetto elegante e ha convinto tutti che fosse un “raggio della morte” del valore di 10.000 dollari, soggiogando il personale dell’hotel.

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Inoltre, lo stesso inventore della famosa bobina descrisse tale marchingegno come uno strumento atto a fermare qualsiasi guerra pur di renderlo credibile. In fondo, come non reputare sincero un personaggio di spicco come Nikola Tesla.

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