Questo essere vivente conoscerebbe il “segreto” dell’immortalità

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Questo essere vivente conoscerebbe il “segreto” dell’immortalità

| 11/09/2023
Fonte: Pixabay

Una particolare specie di medusa avrebbe la capacità di “rigenerarsi”

  • Da diversi anni gli scienziati stanno elaborando diverse teorie scientifiche relative al principio dell’immortalità
  • Dopo diversi studi, però, tale enunciato è ancora lontano da essere applicato sulla specie umana
  • Tuttavia esisterebbe un organismo vivente di origine animale “immortale”
  • Quest’ultimo sarebbe una particolare tipologia di medusa
  • Il suo nome è Turriptoris Dohrnii ed apparterrebbe alla famiglia Oceaniidae
  • Una delle sue peculiarità è quella di tornare allo stato di polipo dopo aver raggiunto la fase di medusa adulta

 

Da tempo immemore l’umanità è alla ricerca del fantomatico segreto dell’immortalità.  Essere consapevoli che la propria vita potrebbe non avere mai una fine potrebbe avere numerose sfaccettature, sia positive che negative. Dal punto di vista scientifico gli esperti da anni tentano di analizzare diverse combinazioni medico-biologiche con le quali sfruttare questo “potere”. Tuttavia esisterebbe un esemplare di vita con questa peculiarità altamente ricercata. Si tratterebbe della medusa Turritoptis Dohrnii.

Chiamata ironicamente anche come “medusa Benjamin Button” per via del suo strano percorso esistenziale (riprendendo la trama della famosa pellicola cinematografica con protagonista Brad Pitt), questo esemplare è dotato di una doppia copia di quei geni che proteggono e riparano il DNA.

Una medusa in grado di “rinascere”

Secondo lo studio del team di ricerca dell’Università di Oviedo, in Spagna, queste creature nascono sotto forma di larve le quali sono solite farsi trasportare dall’acqua fin quando non riescono ad ancorarsi su un supporto roccioso particolarmente saldo.

Solo a questo punto del loro ciclo vitale avverrebbe la trasformazione in polipi per poi unirsi in colonie di cloni in grado di riprodursi rapidamente in modo asessuato mediante il meccanismo della gemmazione, vale a dire quando un organismo ne genera un altro perfettamente identico a sé. Solitamente una volta raggiunta la fase adulta le meduse concluderebbero la loro esistenza, morendo. Ciò però non accadrebbe alla Turritoptis Dohrnii.

Quest’ultima infatti, quando è in procinto di perire, tenderebbe a far riaggregare le sue cellule in uno strato inconsistente. Tale patina andrebbe poi a depositarsi nuovamente sulle rocce del fondale marittimo. In questo modo, le meduse ormai “moribonde” tornerebbero ad essere dei polipi e a riprendere il regolare ciclo vitale.

Questa capacità è dovuta ad una maggiore produzione di proteine protettive e ristrutturanti presenti nella Turritoptis Dohrnii. Inoltre questo fantastico esemplare è in grado di silenziare i geni implicati nel processo di invecchiamento cellulare in modo tale da riportare le cellule ad uno stato primordiale.

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In aggiunta a questo processo, l’invertebrato attiverà altri geni che consentiranno alle cellule appena nate di essere più efficienti nel momento in cui dal polipo si staccherà la medusa vera e propria.

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