Riesci a muovere le orecchie? Se sì, ecco il motivo

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Riesci a muovere le orecchie? Se sì, ecco il motivo

| 16/05/2023

Non tutti gli esseri umani riescono a muovere la parte esterna dell’organo dell’udito

  • Nell’antichità l’uomo riusciva a dimenare le orecchie con il solo ausilio dei muscoli facciali
  • Con i secoli, però, ha perso questa curiosa e bizzarra capacità
  • Il motivo di tale peculiarità è riconducibile ad una caratteristica di alcune specie animali
  • Alcuni esperti sostengono che l’essere umano può imparare a muovere le orecchie anche dopo anni di pratica
  • Altri, invece, affermano che riuscire a muovere il padiglione auricolare sarebbe una peculiarità prettamente ereditaria

 

Dimenare le orecchie è un vecchio trucchetto per le feste in grado di attirare l’attenzione dei commensali. È un simpatico giochetto che spesso fa ridere chiunque lo veda praticare.

Non tutti gli esseri umani però sarebbero in grado di mettere in pratica questa particolare “dote”. C’è chi, infatti, non riesce a muovere le orecchie con il solo ausilio dei muscoli facciali. Stando ad un recente sondaggio, solo il 10/20% delle persone al mondo sembrerebbe possedere quest’abilità. Perché, però, questa particolarità fisica non apparterrebbe a tutto il genere umano?

Come spiega il New York Times, riuscire a muovere il padiglione auricolare sarebbe una peculiarità prettamente ereditaria. Qualora non vi fosse una predisposizione genetica, quindi, nemmeno anni di pratica farebbe riuscire in questo intento.

Tuttavia la scienza ancora oggi non riesce a spiegarsi come questa abilità venga tramandata dal punto di vista ereditario. I ricercatori però sostengono che riuscire a muovere le orecchie è in realtà un tratto che la nostra specie ha perso man mano che ci siamo evoluti nel corso dei secoli.

Una peculiarità ereditata dai nostri amici a quattrozampe

Se i cani ed i gatti sono esseri viventi in grado di orientare i lobi verso i suoni che percepiscono dall’ambiente circostante, anche l’uomo in passato possedeva la medesima capacità.

Uno studio del 2015 e pubblicato sulla rivista Psychophysiology ha dimostrato l’esistenza di un sistema nervoso vestigiale nel nostro apparato uditivo.

Secondo la ricerca in questione, i soggetti che riescono a muovere la parte esterna dell’organo dell’udito hanno un sistema nervoso vestigiale più attivo rispetto alle persone che non riescono in questa impresa.

Contrariamente alla precedente affermazione secondo la quale allenarsi a dimenare le orecchie non servirebbe a farle muovere in base ai nostri “comandi”, il professore di Neuroscienze e Neurotecnologie presso la Saarland University Hospital (Germania) Daniel J. Strauss, sosterrebbe che un buon training permetterebbe di scuotere le orecchie a proprio piacimento. Ciò, però, richiederebbe molta pratica e formazione.

È stato dimostrato che è possibile. In uno studio recente, abbiamo fornito un feedback visivo, ovvero una sorta di visualizzazione dell’attivazione muscolare su uno schermo che potrebbe aiutare le persone ad “allenare” specifici muscoli dell’orecchio“, ha spiegato lo specialista.

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La ricerca di Strauss, condotta in collaborazione con i professori della Saarland University e dell’Università del Missouri, mirava a vedere se gli stimoli audio potessero incoraggiare i movimenti involontari dell’orecchio nei 28 partecipanti allo studio. I risultati potrebbero, secondo Strauss, essere il primo passo per consentire agli esseri umani di utilizzare i movimenti volontari dell’orecchio per scopi precisi e legati alla quotidianità.

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