Ritrovato un libro di incantesimi di 3.500 anni fa per guidare i morti nell’aldilà

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Ritrovato un libro di incantesimi di 3.500 anni fa per guidare i morti nell’aldilà

| 25/11/2023

Insieme sono stati trovati anche molti altri tesori

  • Gli archeologi hanno trovato un antico “Libro dei Morti” egiziano, datato 3.500 anni fa, che contiene gli incantesimi per guidare i defunti nell’aldilà
  • Il rotolo ha una lunghezza tra i 13 e i 15 metri ed era comunemente seppellito all’interno delle tombe
  • Oltre al libro, nel sito archeologico sono stati trovati molti altri tesori, tra cui mummie di funzionari di alto rango, sarcofagi di pietra decorati, vasi canopi di alabastro e migliaia di amuleti
  • La tradizione di includere incantesimi nel sepolcro per aiutare lo spirito a trovare la strada nell’aldilà era una pratica costosa, in cui il nome del defunto doveva essere scritto nella pergamena affinché fosse efficace
  • I più ricchi potevano scegliere gli incantesimi da includere, rendendo ogni pergamena unica

 

Gli archeologi che stavano scavando in un cimitero di 3.500 anni fa hanno scoperto un antico “Libro dei Morti” egiziano con all’interno gli incantesimi per guidare i defunti nell’aldilà. Il rotolo ha una lunghezza stimata tra i 13 e i 15 metri ed era comune seppellirle all’interno delle tombe. Trovare una copia del “Libro dei morti” non è raro. Lo è invece trovarne uno ancora nella tomba in cui è stata sepolta. Gli incantesimi erano una forma di “assicurazione di viaggio” soprannaturale. Oltre al rotolo, nel sito fondato durante il Nuovo Regno e risalente al periodo compreso tra il 1550 e il 1070 a.C. circa c’erano molti altri tesori.

Gli archeologi hanno infatti trovato mummie, che si pensa appartenessero a funzionari di alto rango. Alcune di esse erano ancora nei loro sarcofagi di pietra ornati e si trovavano in buono stato di conservazione. Tra queste c’è la mummia di Ta-de-Isa, figlia di un alto sacerdote. Inoltre sono stati portati alla luce anche rari vasi canopi di alabastro, usati per conservare organi importanti dal punto di vista spirituale durante la mummificazione, nonché migliaia di amuleti.

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Si voleva aiutare lo spirito a trovare la strada

Ma da dove proviene questa tradizione? Si riteneva che il viaggio verso l’aldilà fosse piuttosto complicato e questo insieme di istruzioni, messo insieme al defunto nella tomba, aveva l’obiettivo di aiutare lo spirito a trovare la strada. Si trattava di una pratica parecchio costosa dato che si doveva scrivere il proprio nome nella pergamena perché funzionasse. Alcune erano scritte su un modello in modo da poter aggiungere il nome del defunto in uno spazio vuoto. I più ricchi, però, avevano un “plus”: potevano scegliere gli incantesimi che volevano includere. Un dettaglio che rendeva queste pergamene uniche.

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