Quest’uomo ha deciso di “sballarsi permanentemente” in un modo molto particolare

Commenti Memorabili CM

Quest’uomo ha deciso di “sballarsi permanentemente” in un modo molto particolare

| 17/05/2023
Fonte: YouTube

La trovata di Joseph Mellen

  • Joseph Mellen è noto per i suoi tre tentativi di praticarsi un foro nel cranio
  • Li ha fatti per arrivare ad un modo per sballarsi per sempre
  • Il processo di foratura del cranio si chiama trapanazione ed è antichissimo
  • L’uomo è stata una delle poche persone ad aver eseguito la trapanazione su se stesso per produrre un trip da acido permanente
  • Non è rimasto soddisfatto dei primi due tentativi, ma il terzo è riuscito perfettamente

 

Joseph Mellen è un autore di origine britannica famoso per “Bore Hole”, un libro controverso sui suoi tre tentativi di praticarsi un foro nel cranio per potersi sballare in modo permanente. Mellen ha scritto il suo famoso libro nel 1970, ma la sua storia è rimasta virale online per decenni per ragioni comprensibili. Non capita tutti i giorni di venire a conoscenza di un uomo che ha cercato di praticare un foro nel proprio cranio, non una, non due, ma tre volte, al solo scopo di sballarsi per sempre. L’arcaico processo di foratura del cranio si chiama trapanazione ed è considerato da molti l’operazione più antica del mondo.

Crani trapanati sono stati trovati in tutti i continenti e alcune tribù africane li eseguono ancora oggi. Tuttavia Joe Mellen è una delle poche persone nella storia ad aver eseguito la trapanazione su se stesso per produrre un trip da acido permanente. L’autore inglese venne a conoscenza della trapanazione nel 1965, da un collega appassionato di acidi di nome Bart Huges, che a quanto pare l’aveva tentata anche su se stesso. All’inizio l’idea sembrava assurda, ma come ha raccontato nel 2016, col tempo ci si abitua alle idee, soprattutto quando promettono di rendere i viaggi in acido ancora più “tripposi”.

Il primo tentativo terminò con un doloroso fallimento

Mellen ha spiegato: “La grande idea è che gli esseri umani hanno un problema. Il problema è la sigillatura del cranio, che avviene quando siamo completamente cresciuti tra i 18 e i 21 anni. Prima di allora, il cranio è in lastre separate e c’è un certo margine. Pensate al cervello come a un budino: può espandersi e pulsare, ma una volta che il cranio è completamente sigillato, non può più farlo. La pulsazione viene soppressa e il sangue passa attraverso di essa senza pulsare. È per questo che tutti noi vogliamo sballarci. Vogliamo tornare a quello stato di giovinezza in cui abbiamo più spontaneità, più creatività e più vita”.

Joey Mellen si cimentò per la prima volta nell’auto-trapanamento nel 1967. All’epoca era al verde e non poteva permettersi un trapano elettrico, così usò un trapano manuale comprato in un negozio di strumenti chirurgici. Lo descrisse come “un po’ come un cavatappi, ma con un anello di denti alla base” e la procedura gli sembrò come “cercare di stappare una bottiglia di vino dall’interno”. Il primo tentativo si concluse con un doloroso fallimento ma, convinto che “l’essere umano ha bisogno di più sangue nel cervello”, Mellen fece un altro tentativo di trapanazione circa un anno dopo. Anche in questo caso, seppur andò meglio della prima volta, non era completamente soddisfatto della procedura.

Al terzo tentativo ci è riuscito

C’era una specie di suono ‘schlurp’ mentre toglievo il trapano e sembravano delle bolle” ha ricordato lo scrittore, aggiungendo che non aveva rimosso abbastanza cranio per essere soddisfatto. Ci volle un po’ di tempo prima che Joe Mellen tentasse di nuovo la trapanazione, ma nel 1970, al suo terzo e ultimo tentativo, riuscì finalmente a realizzare ciò che si era prefissato 15 anni prima, e gli ci volle solo “mezz’ora in tutto, compresa la pulizia successiva”.

Leggi anche: La noce moscata ha effetti allucinogeni: lo svela la scienza

Ha ricordato: “Mi sentivo benissimo perché ce l’avevo fatta, ma poi ho notato che dopo circa un’ora ho iniziato a sentire una leggerezza, come se mi fosse stato tolto un peso di dosso. L’ho fatto la sera e sono andato a letto alle 23 sentendomi bene e lo sentivo ancora quando mi sono svegliato la mattina dopo. E poi ho capito: ‘Ci siamo. È fatta’”.

Copyright © 2018 - Commenti Memorabili srl
P. IVA 11414940012

digitrend developed by Digitrend