Le scansioni cerebrali rivelano ciò che i cani pensano dei loro padroni

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Le scansioni cerebrali rivelano ciò che i cani pensano dei loro padroni

| 25/07/2023
Fonte: Pexels

Sì, i cani riconoscono l’odore dei padroni

  • Gli scienziati della Emory University hanno misurato le risposte neurali di 12 cani all’odore di persone e cani
  • L’obiettivo era capire come percepiscono i loro proprietari
  • Per farlo hanno dovuto addestrare un gruppo di cani a sdraiarsi per un tempo sufficiente a mandarlo in una macchina per la risonanza magnetica
  • La loro coda si è attivata al massimo nei confronti dell’umano familiare
  • Ciò dimostra che i cani non solo discriminano quell’odore dagli altri, ma hanno anche un’associazione positiva con esso

 

Vi siete mai chiesti cosa pensa il vostro cane di voi? Ebbene, uno studio si è proposto di rispondere a questa scottante domanda. Gli scienziati della Emory University hanno infatti misurato le risposte neurali di 12 cani all’odore di persone e cani, sia familiari che sconosciuti, per capire come percepiscono i loro proprietari. Per farlo hanno dovuto addestrare un gruppo di cani a sdraiarsi per un tempo sufficiente a mandarlo in una macchina per la risonanza magnetica.

Poiché i cani si orientano nel mondo attraverso l’olfatto, si pensa che l’odore di una persona possa offrire una maggiore comprensione del suo comportamento sociale con gli esseri umani. La ricerca, scritta da Gregory Berns, Andrew Brooks e Mark Spivak, recita: “Comprendere l’esperienza percettiva dei cani nei confronti dei conspecifici e degli esseri umani è importante per capire come si sono evoluti i cani e la natura delle loro relazioni con gli esseri umani e gli altri cani”.

Ecco cosa ha scoperto lo studio

Nello specifico il team ha presentato 5 profumi a 12 cani di genere, età e razza diversi. Si trattava del loro odore, di un umano familiare, di un umano sconosciuto, di un cane familiare e di un cane sconosciuto. L’obiettivo era scoprire come i cani avrebbero reagito all’odore e se la loro “associazione primaria alla ricompensa” si sarebbe attivata maggiormente verso i loro umani preferiti. Il risultato principale è che mentre il bulbo/peduncolo olfattivo è stato attivato in misura simile da tutti i profumi, il caudato è stato attivato al massimo verso l’umano familiare”.

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Inoltre lo studio prosegue affermando: “È importante notare che l’odore dell’uomo familiare non era quello del conduttore, il che significa che la risposta del caudato differenziava l’odore in assenza della presenza della persona. L’attivazione del caudato ha suggerito che i cani non solo discriminavano quell’odore dagli altri, ma avevano anche un’associazione positiva con esso. Questo dimostra il potere dell’olfatto del cane e fornisce indizi sull’importanza degli esseri umani nella vita dei cani”.

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