Scoperta l’ape “Lucifero” dalle corna diaboliche che impollina un fiore quasi scomparso

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Scoperta l’ape “Lucifero” dalle corna diaboliche che impollina un fiore quasi scomparso

| 31/12/2025

Ape Lucifero: la nuova specie con le corna che vive grazie a un fiore in pericolo

  • Scoperta in Australia la nuova ape Megachile lucifer, chiamata così per le piccole corna
  • La specie è stata osservata mentre impollinava la Marianthus aquilonarius, un fiore in pericolo critico
  • Le analisi del DNA confermano che non corrisponde ad alcuna specie nota da oltre 20 anni
  • L’habitat dell’ape coincide con una zona minacciata da estrazione mineraria, incendi e cambiamenti climatici
  • I ricercatori chiedono protezione dell’area e degli alberi usati dalle Megachile per la nidificazione

 

In Australia ogni tanto spunta una creatura che sembra uscita da una serie fantasy, ma questa volta non si tratta di un mostro sotterraneo: è una piccola ape. La nuova Megachile lucifer è stata scoperta nei Goldfields dell’Australia Occidentale e deve il suo nome a due minuscole corna che, secondo gli studiosi, ricordano vagamente quelle di un diavoletto. A notarla è stata l’entomologa Kit Prendergast, che ha incrociato l’insetto mentre visitava un fiore già di per sé raro. Il nome, ha ammesso, è anche un piccolo omaggio alla serie Netflix che stava guardando in quel periodo, un dettaglio che aggiunge un tocco di normalità alla scoperta.

La specie è stata descritta in uno studio sul Journal of Hymenoptera Research, con tanto di analisi genetiche. Gli esemplari maschi e femmine non coincidevano con nessuna specie conosciuta, né nei database né nelle collezioni museali. Si tratta infatti della prima nuova specie della famiglia Megachile descritta negli ultimi 20 anni, un segnale che la biodiversità sa ancora sorprendere anche in zone messe a rischio dall’attività umana.

Un’ape rara che vive su un habitat ancora più fragile

La parte più interessante è che l’ape Lucifero è stata osservata mentre impollinava la Marianthus aquilonarius, una pianta dal fiore bianco classificata come “in pericolo critico”. La sopravvivenza dell’insetto è quindi legata a un habitat ridottissimo, esposto a minacce concrete come estrazione dell’oro, incendi fuori controllo e cambiamenti climatici. L’area in cui è stata trovata l’ape non è neppure protetta, un dettaglio che non aiuta né il fiore né chi dipende da esso.

Secondo i ricercatori, proteggere la Marianthus aquilonarius significa anche dare una possibilità a tutte le specie collegate, compresa la nuova Giulia… pardon, Lucifero. Le Megachile infatti nidificano in piccoli fori nel legno, e il team suggerisce di conservare gli alberi che offrono questo tipo di rifugio, evitando disboscamento e costruzioni nelle zone circostanti.

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Prospettive future e necessità di tutela

Le ricerche proseguiranno per capire se esistono altre popolazioni di Megachile lucifer nelle aree vicine. Ogni nuovo avvistamento potrebbe allargare la mappa delle zone da tutelare e fornire informazioni preziose su un ecosistema tanto affascinante quanto vulnerabile. Per ora, quello che sappiamo è che la piccola ape diavoletta porta luce su un pezzo di natura che rischia di spegnersi.

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