Dall’egoismo all’esigenza costante: i segni più comuni di un’infanzia viziata
- Difficoltà a condividere tempo, oggetti o risorse con gli altri
- Uso delle emozioni per ottenere ciò che si vuole, limitata maturità emotiva
- Mancanza di empatia e attenzione ai bisogni altrui
- Presunzione e convinzione che il mondo debba piegarsi alla propria volontà
- Insoddisfazione costante e atteggiamento esigente verso gli altri
Molti dei nostri atteggiamenti da adulti derivano da ciò che abbiamo vissuto da bambini. Se i capricci venivano esauditi e le regole erano poche, oggi potresti notare comportamenti che tradiscono un’infanzia viziata. Uno dei segnali principali è la difficoltà di condividere: quando tutto era considerato “mio” da piccoli, imparare a dividere tempo, risorse o attenzioni con gli altri può risultare complicato.
Altro elemento che spesso emerge riguarda la gestione delle emozioni. Se ogni sfogo era accolto con un sì immediato, si rischia di usare sentimenti negativi come strumento per ottenere ciò che si vuole, rendendo più difficile sviluppare autocontrollo e maturità emotiva.
Mancanza di empatia e presunzione, sinonimo di viziato
Chi è cresciuto ricevendo sempre tutto può avere difficoltà a mettersi nei panni degli altri. La mancanza di empatia non significa cattiveria, ma semplicemente non aver mai dovuto considerare i bisogni altrui. Questa tendenza può manifestarsi in situazioni quotidiane, dai rapporti di lavoro alle relazioni personali.
Spesso si accompagna a una presunzione sottile. Quando da bambini ogni desiderio veniva soddisfatto, da adulti si tende a pensare che il mondo debba piegarsi alle proprie volontà. Non è arroganza estrema, ma un’abitudine radicata che può sorprendere chi ci sta attorno.
La continua insoddisfazione
Un altro retaggio dell’infanzia viziata è la sensazione che nulla sia mai abbastanza. Il giocattolo nuovo lasciava subito spazio al desiderio del prossimo, e questa dinamica da adulti si traduce in una ricerca incessante di gratificazione. Anche successi o oggetti conquistati possono non bastare, generando frustrazione e ansia costante.
Spesso si nota anche un atteggiamento esigente nei confronti degli altri. L’uso di “io voglio” al posto di “per favore” diventa un’abitudine e può far sembrare le richieste più che cortesi pretese. La gratitudine tende a passare in secondo piano, perché l’abitudine a ottenere ciò che si desidera ha radici profonde.
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Come riconoscere e correggere questi comportamenti
Riconoscere questi tratti è il primo passo per gestirli. Piccoli esercizi di condivisione, attenzione ai sentimenti altrui e pratiche di gratitudine possono aiutare a riequilibrare i comportamenti. L’obiettivo non è colpevolizzarsi, ma diventare più consapevoli dell’influenza dell’infanzia sulla vita adulta. Infine è utile ricordare che molti comportamenti derivano da dinamiche familiari inconsapevoli. Prendere coscienza delle proprie abitudini può trasformare difetti ereditati dall’infanzia in punti di forza, aiutando a costruire relazioni più equilibrate e a sviluppare una gestione emotiva più sana.

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- https://www.pianolaureescientifiche.it/le-4-caratteristiche-delle-persone-viziate-durante-linfanzia-secondo-la-psicologia/
- https://www.donkid.it/blog/mamma/bambino-viziato-come-riconoscerlo-e-come-educarlo/
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