SkinnyTok: il trend che esalta il culto tossico della magrezza su TikTok

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SkinnyTok: il trend che esalta il culto tossico della magrezza su TikTok

| 11/06/2025
Fonte: Pexels

SkinnyTok: quando “motivazione” su TikTok diventa un incubo alimentare

  • Su TikTok spopola “SkinnyTok”, trend che glorifica la magrezza estrema
  • I video promuovono il digiuno come stile di vita e ignorano la salute mentale
  • Il fenomeno ricorda le vecchie comunità pro-anoressia sotto nuova veste
  • Adolescenti e utenti fragili sono i più esposti a danni fisici e psicologici
  • I contenuti superano facilmente i filtri della piattaforma nonostante i controlli

 

In teoria doveva essere una piattaforma di balletti e ricette facili. In pratica, TikTok sta diventando il paradiso dei contenuti che fanno male, e uno dei peggiori trend degli ultimi tempi si chiama “SkinnyTok”. No, non è il nome di una nuova bevanda a zero calorie, ma l’hashtag dietro una valanga di video che promuovono digiuni, corpi scheletrici e frasi motivazionali degne di un manuale di sopravvivenza… per chi vuole vivere a base di caffè e pensieri ossessivi.

Nonostante gli sforzi dichiarati della piattaforma, i contenuti di questo tipo spuntano ovunque, travestiti da suggerimenti “healthy”. Il trucco? Mascherare la fame con l’autodisciplina e le occhiaie con “obiettivi raggiunti”. Il tutto ovviamente filtrato e musicato per sembrare quasi cool. Il risultato però è una pericolosa distorsione del concetto di benessere, che finisce per colpire proprio chi cerca modelli da seguire.

SkinnyTok su TikTok: il ritorno dei vecchi fantasmi

Gli esperti del settore non hanno dubbi: quello che vediamo su SkinnyTok è la reincarnazione digitale delle comunità pro-anoressia che infestavano il web anni fa. Cambia il linguaggio, cambia il look, ma il messaggio è lo stesso di allora: se non sei magro, non vali. Una frase inquietante che diventa virale in mezzo a video di “what I eat in a day” dove il menu giornaliero sembra più una penitenza che una dieta bilanciata.

E se pensate che tutto questo sia una moda passeggera, conviene ripensarci. Il vero problema è che questo tipo di contenuti non si limita a chi già ha problemi con l’alimentazione, ma finisce col coinvolgere anche chi non li aveva. In particolare gli adolescenti, già in cerca di approvazione sociale, rischiano di scambiare questi messaggi tossici per ispirazione autentica.

I danni psicologici di una “motivazione” sbagliata

Non si tratta solo di qualche chilo perso. Dietro questa estetica dell’estremo si nasconde un’intera architettura mentale fatta di insicurezze, ansia e autocolpevolizzazione. Gli psicologi parlano chiaro: esporre costantemente la mente a messaggi che glorificano la privazione porta inevitabilmente a un abbassamento dell’autostima e all’insorgere di disturbi alimentari.

In molti casi, chi guarda questi video non si limita a guardarli. Li interiorizza. E ogni notifica può diventare un confronto, ogni scroll un giudizio. Il corpo non è più uno strumento, ma un nemico da controllare a tutti i costi, in nome di un’ideale irraggiungibile venduto come “benessere”.

TikTok e i filtri che non filtrano

TikTok, da parte sua, dichiara di aver adottato misure per contrastare la diffusione di contenuti dannosi. Peccato però che molti di questi riescano a eludere i controlli con descrizioni vaghe, hashtag alternativi o messaggi mascherati da consigli fitness. Il risultato? Una cultura dell’alimentazione restrittiva che continua a proliferare, nonostante le buone intenzioni.

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In questo scenario, il rischio più grande non è solo ignorare il problema, ma lasciarlo agire indisturbato. Perché a forza di motivare con slogan come “la fame è forza mentale”, si rischia di dimenticare che la salute, quella vera, non si misura in calorie saltate. E neanche in follower.

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