Il tuo sogno “proibito” è soggiornare in una prigione? Presto potrai farlo

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Il tuo sogno “proibito” è soggiornare in una prigione? Presto potrai farlo

| 17/11/2023
Fonte: YouTube

Aprirà le porte nella primavera del 2026

  • Un antico carcere giapponese dagli esterni bellissimi sarà trasformato in un hotel
  • Aprirà le porte nella primavera del 2026
  • La prigione di Nara, costruita nel 1908, è stata originariamente progettata come una struttura architettonica impressionante per dimostrare la civiltà giapponese all’Occidente
  • Dopo essere stata una prigione minorile incentrata sulla riabilitazione, il carcere è stato chiuso nel 2017 a causa della diminuzione della popolazione carceraria in Giappone
  • Non è ancora noto come le stanze della prigione saranno trasformate in alloggi turistici, anche perché l’interno attuale è freddo e utilitaristico

 

Hai sempre voluto passare una notte in prigione? No, non da carcerato ma da ospite come se fossi in un hotel. Stiamo parlando della prigione giapponese di Nara, una storica struttura in mattoni rossi costruita nel 1908 con archi occidentali e cupole a cipolla che le danno un’aria da castello più che da prigione. Ed infatti a breve diventerà un albergo vero e proprio. Il carcere è chiuso dal 2017, ma è stato conservato per il suo significato architettonico e storico. Nei piani iniziali l’hotel avrebbe dovuto già essere aperto, ma tutto è stato rimandato. Ora, finalmente, abbiamo una data: la primavera del 2026.

La prigione di Nara è stata progettata dall’architetto Keijiro Yamashita, l’artefice delle cosiddette Cinque Grandi Prigioni di Meiji di Chiba, Kanazawa, Nagasaki, Kagoshima e Nara. Nel 1946 diventò un carcere minorile con un forte accento sulla riabilitazione. Poi però la popolazione carceraria in Giappone è diminuita costantemente negli ultimi dieci anni ed ecco il motivo per cui si spiega la sua chiusura.

L’interno non rispecchia affatto l’esterno

La prigione è costituita da cinque edifici allungati che si irradiano dal centro, dove le guardie potevano controllare facilmente tutti i corridoi. Dall’alto sembra quasi un palmo e delle dita tese. L’interno del carcere minorile, invece, non rispecchia affatto l’esterno dato che è freddo e utilitaristico. Le piccole stanze si trovano dietro le porte pesantemente sprangate e i corridoi hanno aperture in tutto il loro centro per aiutare le guardie. Per il momento, però, non ci sono ancora “spoiler” riguardo a come queste diventeranno alloggi turistici.

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Ma perché con realizzare bellissimi giardini e dettagli architettonici accattivanti per una “semplice” prigione? Di certo non siamo abituati ad immaginarcele così. Il motivo ovviamente c’è e va fatto risalire al fatto che, quando la prigione fu costruita – nel Giappone dell’epoca Meiji – il Paese era stato da poco costretto all’isolamento dall’Occidente. Gli occidentali erano legalmente immuni dal sistema giudiziario giapponese, considerato barbaro. Per questo cercava a tutti i costi di sviluppare leggi e istituzioni “civilizzate” da mostrare all’Occidente e le sue prigioni ne erano l’esempio ideale.

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