Speedy Gonzales e la censura: quando il topo più veloce del Messico fu vietato per motivi etnici
- Speedy Gonzales è stato rimosso dal palinsesto di Cartoon Network per stereotipi etnici
- Il personaggio è considerato offensivo per la rappresentazione dei messicani
- Molti fan, inclusi messicani, chiedono il ritorno del cartone
- Cartoon Network preferisce evitare contenuti potenzialmente controversi
- In America Latina il personaggio resta popolare e trasmesso regolarmente
Era più veloce del suono, più furbo del gatto Silvestro e sempre pronto con un “¡Arriba arriba!”. Ma Speedy Gonzales, il topo più iconico della Warner Bros., è stato messo in gabbia da Cartoon Network. Motivo? Il suo accento, il sombrero e una serie di cliché messicani che oggi suonano un po’ troppo stereotipati.
Dal 1999, quando Cartoon Network ha acquisito i diritti esclusivi per la trasmissione dei vecchi cartoni Warner, Speedy è sparito dai radar statunitensi. Il suo modo di parlare, le rappresentazioni di altri topolini ubriachi e pigri, e la presenza del cugino Slowpoke Rodriguez – tanto lento quanto svagato – hanno scatenato il dibattito sulla correttezza politica nei cartoni animati.
Cartoni animati e stereotipi: la censura per Speedy Gonzales
Nonostante le buone intenzioni, la decisione di rimuovere Speedy non ha convinto tutti. Anzi, ha acceso un’ondata di proteste, anche da parte di spettatori di origine messicana. Il personaggio, per molti, non è un insulto ma un’icona dell’infanzia, un simbolo positivo di intelligenza, velocità e coraggio.
Alcuni fan vedono questa scelta come un eccesso di zelo da parte della rete, che nel tentativo di non offendere nessuno finisce per cancellare personaggi storici. Il paradosso? Proprio in America Latina, e in particolare su Cartoon Network Latin America, Speedy Gonzales continua a correre libero e amato da grandi e piccoli.
Speedy Gonzales e il confine della comicità animata
Il problema non è solo Speedy. Da anni le reti televisive americane rivedono il loro catalogo, eliminando scene o episodi considerati inadatti ai bambini. Questo riguarda battute su etnie, comportamenti sessisti o gesti discutibili come fumare o bere, ormai tabù anche nei cartoni.
Ma il dibattito si allarga: se si censura Speedy Gonzales, cosa fare con personaggi come Pepe Le Pew, noto per le sue avances insistenti? Il confine tra satira e cattivo gusto è sempre più difficile da tracciare, soprattutto quando si parla di un prodotto nato oltre sessant’anni fa in un contesto culturale molto diverso.
Censura e infanzia: un equilibrio difficile tra memoria e modernità
I sostenitori della rimozione ricordano che i bambini sono spettatori impressionabili, e che certi stereotipi si interiorizzano sin dalla più tenera età. Meglio evitare equivoci ed educare le nuove generazioni con modelli più attuali e rispettosi della diversità. Al contrario, i fan nostalgici sottolineano che i cartoni animati riflettono il tempo in cui sono stati creati. Eliminare personaggi iconici come Speedy significherebbe ignorare la storia dell’animazione e privare il pubblico della possibilità di guardare con spirito critico ciò che è stato.
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Il caso di Speedy Gonzales solleva una questione più ampia: è possibile mantenere vivi i personaggi storici senza cancellare il passato, ma trovando modi per contestualizzarlo? Forse il segreto non è far sparire Speedy, ma spiegare chi era, perché è nato così e come si è evoluto il nostro sguardo nel tempo. Intanto, il topo più veloce del Messico continua a correre… solo che per ora, lo fa lontano dagli schermi americani.

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- https://www.foxnews.com/story/speedy-gonzales-caged-by-cartoon-network
- https://mexiconewsdaily.com/culture/speedy-gonzales-the-mouse-that-outran-cancel-culture/
- https://www.washingtontimes.com/news/2021/mar/9/cancel-speedy-gonzales-not-so-fast-latinos-say/