Spermatozoi estinti e membri ridotti entro il 2060? Il dibattito della Scienza [+COMMENTI]

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Spermatozoi estinti e membri ridotti entro il 2060? Il dibattito della Scienza [+COMMENTI]

| 12/08/2023

Spermatozoi estinti e membri ridotti entro il 2060: lo scenario apocalittico di Shanna Swan

  • Un recente libro pubblicato dalla professoressa Shanna Swan annuncia uno scenario apocalittico
  • Secondo la professoressa Swan, entro il 2060 avremo una vera e propria estinzione degli spermatozoi umani aggiunta a un fenomeno restringimento dei membri
  • Il tutto causato dall’impatto di agenti chimici contaminanti dispersi nell’ambiente
  • Il professor Tim Moss ha confutato la teoria
  • Ha esposto le sue obiezioni in un articolo pubblicato sul The Conversation

 

La professoressa Shanna Swan, un’epidemiologa statunitense che studia le influenze ambientali sullo sviluppo umano, ha recentemente pubblicato un nuovo libro chiamato Countdown, descrivendo uno scenario apocalittico nel quale si prevede l’estinzione degli spermatozoi umani e il conseguente restringimento dei membri entro il 2060. La professoressa Swan suggerisce che la conta degli spermatozoi potrebbe raggiungere lo zero entro il 2045, in gran parte a causa dell’impatto di una serie di agenti contaminanti ambientali utilizzati nella produzione di prodotti di uso quotidiano.

Ebbene, tale teoria è stata confutata dal professor Tim Moss. In un lungo articolo sul The Conversation, il professor Moss ha affermato che solo un singolo studio, condotto su 383 giovani uomini della regione Veneto (sì, proprio qui in Italia), collega le dimensioni del membro degli uomini ai tipi di sostanze chimiche che Swan attribuisce al calo del numero di spermatozoi. Ma alcune caratteristiche di questo studio influiscono sull’affidabilità delle osservazioni e sulla possibilità di generalizzarle ad altre popolazioni.

Rilassati, il tuo membro non si sta restringendo

“Gli esperti hanno raggruppato i volontari in base al luogo di residenza, non al luogo di nascita. Poiché le dimensioni dei genitali sono determinate prima della nascita, l’ambiente durante le gravidanze delle loro madri è più rilevante per le dimensioni del membro di dove gli uomini vivevano al momento dello studio, ha commentato il professor Moss.

Inoltre, lo studio manca di dettagli sui suoi soggetti e le condizioni in cui sono state effettuate le misurazioni. Assenti anche le variabili che influenzano le misurazioni del membro (come la temperatura ambiente, la postura, e se è eretto o a riposo)”.

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Infine, “da un punto di vista semantico, affinché i membri si ‘restringano’ devono accorciarsi nel tempo, sia su base individuale che di popolazione. I dati disponibili non suggeriscono un declino delle dimensioni del membro negli ultimi decenni. Mentre l’inquinamento ambientale è una preoccupazione pressante, l’evidenza suggerisce che il crollo catastrofico della riproduzione umana e il conseguente restringimento del membro è fortunatamente una prospettiva piuttosto improbabile”.

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