L’amico spiega che convive con Laura e che, un giorno, la sua compagna ha portato a casa il nipote per tenerlo qualche ora. Il bambino, incuriosito dal computer, ha chiesto di poter giocare, e lei – invece di farlo usare la console in salotto – ha deciso di lasciargli accendere il pc del fidanzato. È stato in quel momento che il piccolo, navigando tra i giochi installati, ha aperto per caso un vecchio videogioco, scatenando involontariamente un effetto a catena.

Il gioco in questione, racconta il nostro fan, è uno di quelli classici con delle “squadre” di personaggi – nel suo caso, dei vermi da combattimento – a cui si possono assegnare dei nomi personalizzati. Anni prima, per scherzo, aveva deciso di chiamare alcuni di quei vermi con i nomi delle sue ex ragazze, includendo anche quello di Laura, l’attuale compagna. Una cosa, dice lui, totalmente ironica, priva di significato sentimentale, ma che evidentemente non è stata presa con lo stesso spirito.