Quanto tempo ci vuole per superare la fine di una relazione? Lo rivela uno studio

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Quanto tempo ci vuole per superare la fine di una relazione? Lo rivela uno studio

| 06/06/2025
Fonte: Pixabay

La ferita emotiva può guarire molto lentamente e la ricerca ha fornito dati sconcertanti

  • Un nuovo studio rivela che possono volerci fino a otto anni per superare completamente la fine di una relazione
  • Il legame emotivo con un ex può ridursi significativamente dopo circa 4,18 anni dalla rottura
  • La durata e l’intensità della relazione, così come il contatto successivo, influenzano profondamente il processo di guarigione
  • Il cervello continua ad attivare meccanismi di attaccamento anche dopo la fine della relazione, rendendo difficile un distacco rapido
  • Accettare che il dolore possa durare a lungo è essenziale per un’elaborazione autentica e completa della fine di un amore

 

Quando una relazione finisce, una delle domande più comuni, e più dolorose, che le persone si pongono è: “Quando smetterò di soffrire per lui/lei?” L’idea diffusa è che il tempo guarisca ogni ferita, ma quanto tempo serve davvero? Le risposte fornite da nuovi studi scientifici, mettono in discussione molte convinzioni popolari e offrono una prospettiva più realistica e, talvolta, sconcertante.

Lo studio

Secondo la ricerca pubblicata sulla rivista Social Psychological and Personality Science, il processo di superamento di una relazione sentimentale può durare anni, non mesi, come spesso si crede. I ricercatori hanno intervistato 328 adulti, la cui età media era di 30 anni. In media, le loro relazioni erano durate circa 4,6 anni, e la rottura era avvenuta cinque anni prima. Eppure, anche dopo tutto quel tempo, molti dei partecipanti mostravano ancora residui emotivi della relazione.

Il dato centrale della ricerca è che il legame affettivo con l’ex partner tende a dimezzarsi, cioè a ridursi sensibilmente ma non a sparire, dopo circa 4,18 anni dalla separazione. Ma non finisce qui: per molte persone, una piena risoluzione emotiva richiede fino a otto anni. Questa tempistica sorprendente evidenzia come il cervello umano, sotto il profilo neurobiologico, tenda a mantenere legami profondi ben oltre la fine di una relazione. L’attaccamento amoroso non scompare solo perché la relazione è terminata, ma è radicato in reti cerebrali che si attivano ogni volta che si pensa all’ex o si rievocano momenti condivisi.

Gli effetti della fine della relazione sul cervello

Quando si è in una relazione vengono rilasciati neurotrasmettitori come ossitocina, dopamina e noradrenalina, ognuno dei quali contribuisce al senso di attaccamento e ricompensa. Il rilascio di dopamina, in particolare, può avere effetti neurologici simili a quelli della tossicodipendenza. Allo stesso modo, si abbassano i livelli di cortisolo e serotonina, il che può rispettivamente tradursi in una riduzione dello stress e in un aumento dei livelli di ossessione.

Il cervello è predisposto a mantenere attivo questo “cocktail” di neurotrasmettitori e quando la relazione finisce, può risultare devastante. Poiché l’amore influisce sul sistema di ricompensa del cervello, sarebbe più appropriato paragonarlo agli effetti psicologici dell’astinenza. Anche quando la rottura è considerata positiva per uno o entrambi i partner, il cervello continua inconsciamente “a protestare” e cerca di riprogrammarsi senza la principale fonte di ricompensa. E proprio come ogni dipendenza, questo processo richiede tempo, molto più tempo di quanto la maggior parte delle persone si aspetti.

Le variabili che influiscono sulla guarigione emotiva

Lo studio evidenzia come non esista una tempistica “giusta” o universale. Le variabili che influenzano il tempo necessario per guarire includono la qualità del rapporto, l’intensità del legame, le modalità della rottura e il contesto successivo (ad esempio, se si continua a vedere o sentire l’ex). Inoltre, alcune persone mantengono un attaccamento anche in assenza di contatto diretto, a dimostrazione che il distacco emotivo è un processo interiore, non sempre visibile o lineare.

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Molte persone sentono il bisogno di “voltare pagina” rapidamente per conformarsi alle aspettative sociali, ma questo può portare a una repressione emotiva piuttosto che a una vera guarigione. Accettare la durata naturale del dolore è, paradossalmente, il modo più sano per andare avanti ed elaborare completamente la fine di una relazione.

 

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