Un uomo ha speso 50.000 dollari per clonare il suo cane

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Un uomo ha speso 50.000 dollari per clonare il suo cane

| 07/05/2025
Fonte: Pexels

L’uso della clonazione per sostituire i cani scomparsi è sempre più in uso, con tutte le implicazioni etiche che ne derivano

  • Luiz Hoinkis ha speso 50.000 dollari per clonare il suo amato Boston terrier, Lucas, morto di linfoma nel 2021
  • Inizialmente la clonazione era pensata per ottenere un donatore compatibile per un trapianto, ma è diventata un modo per elaborare il lutto
  • Dopo un iter complesso, sono nati due cuccioli cloni, Lucas Prince e Lucas Gabriel
  • Luiz ha notato nei cuccioli non solo una forte somiglianza fisica, ma anche comportamenti identici a quelli del cane originale
  • Nonostante critiche etiche e il costo elevato, Luiz considera la clonazione un’esperienza positiva e profondamente terapeutica

 

Quando un animale domestico ci lascia, genera un vuoto incolmabile. Il rapporto che si crea tra un cane ed un essere umano è talmente forte e speciale che, quando l’amico peloso viene a mancare, può risultare devastante per il proprietario.

La storia del cane Lucas

Per far fronte al dolore della perdita, negli ultimi anni è in notevole aumento ricorrere alla clonazione del proprio cane, per avere di nuovo tra le proprie braccia un amico fedele che sia la copia esatta di quello scomparso. La pratica è molto costosa (circa 50.000 dollari a clonazione) ed implica delicate questioni etiche.

The Guardian recentemente ha riportato il caso di un uomo che ha clonato il suo cane scomparso per una grave malattia. Luiz Hoinkis, originario del Brasile ma residente in Florida, ha avuto un legame profondissimo con il suo cane Lucas, un Boston terrier che ha adottato nel 2006. Per Luiz, Lucas non era solo un animale domestico, ma la sua anima gemella: erano inseparabili e condivano ogni momento della vita quotidiana. Lucas era affettuoso, paziente, sensibile all’umore del suo padrone e in grado di confortarlo nei momenti difficili. Luiz ha persino dichiarato: «Lucas mi capiva come nessun altro essere vivente».

Il ricorso alla clonazione

Nel 2021, a 15 anni, a Lucas è stato diagnosticato un linfoma. Luiz, devastato, ha cercato ogni opzione possibile per salvarlo, incluso il trapianto di midollo osseo. Per aumentare le probabilità di compatibilità, ha preso in considerazione la clonazione come strumento per generare un donatore compatibile. Ma Lucas è morto solo 27 giorni dopo la diagnosi, prima che il trapianto potesse essere pianificato. A quel punto, Luiz ha deciso comunque di portare avanti la clonazione, questa volta come atto di amore e memoria.

L’uomo ha contattato la società texana Viagen Pets, specializzata nella clonazione di animali domestici. La procedura è costosa e complessa: il primo passo è stato prelevare un campione di tessuto di Lucas e inviarlo all’azienda per la coltura cellulare. Dopo mesi di attesa, le cellule sono state usate per creare embrioni geneticamente identici, che sono poi stati impiantati in una madre surrogata. Cinque mesi dopo, nel 2022, sono nati due cuccioli cloni: Lucas Prince e Lucas Gabriel.

Luiz si è sorpreso non solo della perfetta somiglianza fisica con Lucas, ma anche del comportamento. I due cuccioli mostravano sin dai primi giorni la stessa dolcezza, curiosità e affetto che avevano reso unico Lucas. Addirittura, si sedevano sul divano nello stesso modo e avevano la stessa risposta agli stimoli emotivi del proprietario.

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Molti amici e familiari di Luiz hanno criticato la sua scelta, sia per ragioni etiche legate alla clonazione, sia per l’elevato costo. Tuttavia, Luiz afferma di non avere rimorsi: per lui, si è trattato di una forma di guarigione personale. «È come se Lucas fosse tornato da me, in due versioni più giovani», ha detto. Luiz è consapevole che non si tratta della “rinascita” del suo vecchio amico, ma si sente comunque profondamente legati ai nuovi cuccioli, che considera una benedizione.

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