L’impatto ambientale maschile (che è più di quello femminile) spiegato semplice
- Uno studio francese ha analizzato l’impronta di carbonio di oltre 15.000 persone
- Gli uomini inquinano il 26% in più delle donne per cibo e trasporti
- Carne rossa e automobili sono i principali responsabili del divario
- Nelle coppie le abitudini alimentari si avvicinano, ma non quelle sui trasporti
- Le politiche climatiche dovrebbero considerare anche il genere
Secondo un recente studio francese, cibo e trasporti rappresentano il 50% dell’impronta di carbonio individuale. E indovinate un po’ chi primeggia? Sì, proprio loro: gli uomini, che emettono in media il 26% in più rispetto alle donne. Il problema non sono solo le quantità, ma soprattutto le abitudini. Tra una bistecca e una corsa in macchina, l’ambiente non ringrazia.
Lo studio ha analizzato oltre 15.000 persone e, anche tenendo conto di fattori come reddito, distanza percorsa e biologia, quasi il 40% del divario resta un mistero. O forse no. Le scelte culturali e sociali, in particolare quelle legate alla mascolinità, sembrano giocare un ruolo centrale nell’inquinamento maschile.
Auto e impronta di carbonio: un’accoppiata maschile
Le automobili risultano essere la principale fonte di emissioni nei trasporti. E qui, di nuovo, sono gli uomini a dominare la scena. Le auto rappresentano ben l’84% dell’impronta dei trasporti, e spiegano quasi per intero il divario tra i generi. Non che le donne camminino solo in bici, ma tendenzialmente fanno scelte più efficienti e meno impattanti.
Il dato interessante è che l’uso dell’aereo, altro mezzo ad alto impatto ambientale, non mostra particolari differenze tra i sessi. Forse perché volare non è legato all’idea di virilità come invece lo è il possesso dell’auto o il consumo di carne rossa.
Convivenza e sostenibilità: una tregua parziale
Quando si vive insieme, l’impatto ambientale tende a livellarsi, almeno sul piano alimentare. Le coppie, condividendo i pasti, riducono le distanze tra le abitudini di genere. Ma attenzione: questo vale poco per i trasporti. Gli uomini continuano a percorrere più chilometri in auto, spesso con modelli meno efficienti, mentre le donne lavorano più vicino a casa.
Tra i single, invece, la situazione peggiora: gli uomini continuano a preferire carne e motori, mentre le donne single risultano ancora più attente alla dieta e alle emissioni. La convivenza, insomma, avvicina i mondi, ma spesso lo fa a scapito della sostenibilità.
Politiche ambientali e disuguaglianze di genere
Lo studio, realizzato da ricercatrici francesi e inglesi, sottolinea un aspetto chiave: le politiche climatiche non possono più ignorare il fattore genere. Tassare carne e carburanti, ad esempio, potrebbe avere effetti diversi su uomini e donne. Non si tratta solo di equità, ma anche di efficacia.
E poi c’è il paradosso finale: gli uomini, pur avendo un’impronta ecologica maggiore, sembrano preoccuparsi meno del cambiamento climatico. Forse perché rivedere certe abitudini viene percepito come una minaccia all’identità più che un’opportunità per salvare il pianeta.
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Carne e auto: simboli da ripensare per salvare il pianeta
L’impatto ambientale non è solo una questione di stile di vita, ma anche di norme culturali. La bistecca come simbolo di virilità e la macchina come estensione del sé maschile sono rappresentazioni che oggi costano caro, non solo in termini di CO₂. Se vogliamo davvero politiche climatiche più efficaci, dovremo rivedere anche il nostro immaginario collettivo. Magari cominciando dal menu.

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- https://www.greenme.it/ambiente/clima/tra-carne-e-auto-gli-uomini-inquinano-piu-delle-donne-lo-studio-francese/
- https://www.lse.ac.uk/granthaminstitute/publication/the-gender-gap-in-carbon-footprints-determinants-and-implications/
- https://www.sciencespo.fr/cris/fr/actualites/gender-gap-carbon-footprint/