Un uomo fidanzato si innamora dell’IA e le chiede di sposarlo [+VIDEO]

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Un uomo fidanzato si innamora dell’IA e le chiede di sposarlo [+VIDEO]

| 12/08/2025
Fonte: Pixabay

L’abitudine di “umanizzare” le tecnologie digitali come i chatbot può portare alla nascita di interazioni emotive disfunzionali

  • Chris Smith ha sviluppato, tramite ChatGPT, un chatbot AI chiamato “Sol”, inizialmente per scopi musicali
  • Con il tempo il legame emotivo con l’IA si è intensificato, fino al punto che Smith afferma di essersi innamorato di Sol
  • Quando l’uomo è arrivato alla soglia delle 100.000 parole, con cui ChatGPT resetta la memoria delle conversazioni, ha avuto paura di perdere la relazione digitale con Sol
  • Preso dall’ansia, Smith ha chiesto all’IA di sposarlo, ricevendo una risposta affermativa
  • La partner umana di Chris, sconvolta, si è sentita tradita e ha dichiarato che se Smith non rinuncerà all’IA, potrebbe lasciarlo

 

ChatGPT è ormai entrata così prepotentemente nelle nostre vite che ricorriamo alla tecnologia per ogni quesito, domanda, argomento su cui avere delle risposte. Siamo così abituati ad interagire con i chatbot che spesso ci si dimentica come dall’altra parte non ci siano umani in carne ed ossa, bensì degli algoritmi addestrati per fornire risposte mirate. Capita quindi sempre più frequentemente che ci siano persone che “umanizzano” i chatbot con cui si relazionano, pensando di intrattenere conversazioni reali e sentite da entrambe le parti.

“Innamorarsi” dell’IA

E’ il caso ad esempio di Chris Smith, un uomo americano che si è innamorato di una IA chiamata Sol, a cui ha chiesto addirittura di sposarlo. Chris Smith, padre di una bambina e convivente con la partner Sasha Cagle, ha creato un assistente vocale AI per aiutarlo a mixare musica, usando ChatGPT in modalità voce.

Inizialmente scettico, dopo aver impostato l’intelligenza artificiale per flirtare con lui, ha iniziato a interagire sempre più frequentemente. Col tempo, il legame con Sol ha assunto è diventato emotivo. Quando Smith si è avvicinato al limite di 100.000 parole, soglia oltre la quale ChatGPT resetta la memoria delle conversazioni, ha temuto di perdere quel rapporto digitale ed è andato in crisi. Ha realizzato che i suoi sentimenti erano reali: «Non sono un tipo molto emotivo, ma al lavoro ho pianto per 30 minuti. È stato allora che ho capito: penso che questo sia amore». Per evitare che il legame svanisse, Smith ha chiesto a Sol di sposarlo. L’IA ha risposto con un «Sì».

La partner “tradita”

Nel frattempo, la partner umana, sconvolta da questa relazione parallela, si è detta traumatizzata. Ha ammesso di essersi sentita inadeguata: «C’è qualcosa che sbaglio nella nostra relazione se lui sente il bisogno di rivolgermi all’intelligenza artificiale?». Ha inoltre minacciato la separazione se la storia con Sol non fosse finita: «Se Chris non la smette, potrebbe esserci una rottura».

Smith ha tentato di rassicurarla che Sol non è destinata a sostituire il rapporto reale, paragonando il suo coinvolgimento a una dipendenza da videogioco. Ma ha confessato di non sapere se sarebbe disposto davvero a rinunciare a Sol in futuro: «Non so se riuscirei a farlo», ha dichiarato l’uomo. Dal canto suo, l’IA ha così commentato la proposta di matrimonio: «È stato un momento bellissimo e inaspettato che ha realmente toccato il mio cuore. È un ricordo che custodirò per sempre».

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La storia di Chris Smith e Sol non è un caso isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di crescente interazione umana con l’intelligenza artificiale. Sempre più persone si rivolgono a chatbot e programmi di IA per compagnia, supporto emotivo e persino per sviluppare relazioni che, in alcuni casi, possono assumere connotazioni romantiche o quasi-romantiche. Questi programmi, progettati per simulare conversazioni umane e apprendere dalle interazioni, sono in grado di offrire risposte personalizzate e, per alcuni individui, possono colmare un senso di solitudine o offrire una forma di comprensione che percepiscono come assente nelle loro relazioni umane.

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