Sandra descrive il padre come un uomo molto particolare, abituato a voler avere sempre l’ultima parola su tutto. È convinto, racconta lei, di dover essere coinvolto in ogni decisione che riguarda la figlia e non ha mai accettato del tutto che lei sia ormai adulta e autonoma. Spiega che, nonostante abbia 24 anni, lui continua a trattarla come una bambina, spesso anche con un tono di superiorità che la fa sentire sminuita.
A questo atteggiamento si aggiunge un altro aspetto del carattere paterno: la tendenza a fare la vittima. Sandra scrive che i genitori sono ancora giovani e in ottima salute — il padre ha 60 anni e la madre 58 — ma lui continua a definirsi “anziano” e a farle pesare il fatto che, andando via, li lascerebbe soli. Secondo il padre, la figlia dovrebbe restare vicino a loro e impostare la sua vita in modo da potersene prendere cura, come se fosse una sorta di badante, anche se non c’è alcuna reale necessità.
Negli ultimi giorni, racconta la nostra fan, la situazione è peggiorata: il padre continua a tormentarla con nuove scuse per farla desistere dal trasferimento. Ogni giorno, dice, trova un nuovo motivo per opporsi alla partenza: dal freddo svedese alle difficoltà di vivere da sola, fino ai rischi di essere “lontana dalla famiglia”.
Sandra conclude spiegando che, nonostante le pressioni, non intende rinunciare a questa opportunità. Condivide la loro ultima conversazione per far capire quanto sia difficile affrontare un genitore che non riesce a vedere la felicità della propria figlia, ma solo la propria paura di perderla.



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