Qualche giorno fa, Luca ha incrociato in un bar un suo ex compagno di classe, Giuseppe. Uno di quei nomi che, per chi ha vissuto certi anni con fatica, è impossibile dimenticare. Al liceo, Giuseppe e altri tre o quattro ragazzi lo prendevano costantemente di mira: insulti, prese in giro, esclusione. Il motivo? Luca era un ragazzo tranquillo, riservato, che non rispondeva alle provocazioni. In altre parole, l’obiettivo perfetto per chi aveva bisogno di sentirsi superiore a spese altrui.
Quel ragazzo “sfigato”, come veniva etichettato allora, oggi è un uomo che, grazie al lavoro e a molti sacrifici, ha costruito una propria azienda. E a quanto pare, le cose vanno molto bene. Non è un magnate, dice, ma ha raggiunto risultati di cui può essere fiero. Ed è proprio questo che ha spiazzato Giuseppe: lo sguardo stupito e il giudizio celato a fatica negli occhi di chi non si sarebbe mai aspettato nulla da lui erano evidenti.