Runner, il tuo smartwatch ti sta sabotando: ecco il vero motivo degli infortuni

Commenti Memorabili CM

Runner, il tuo smartwatch ti sta sabotando: ecco il vero motivo degli infortuni

| 10/09/2025
Fonte: Pexels

Basta un solo allenamento sbagliato per farsi male: altro che usura graduale

  • Uno studio su oltre 5.000 runner ha scoperto che gli infortuni avvengono spesso dopo un singolo allenamento troppo lungo
  • Aumentare anche solo del 10% la distanza può far salire molto il rischio di infortunio
  • Gli smartwatch usano algoritmi superati e non affidabili per calcolare il rischio
  • Milioni di runner ricevono consigli errati ogni giorno da dispositivi sportivi
  • I ricercatori danesi hanno creato un nuovo algoritmo gratuito più preciso e utile

 

Hai presente quando il tuo smartwatch ti dice che stai andando alla grande? Che puoi “spingere un po’ di più”? Ecco, sappi che potrebbe stare per mandarti dritto dal fisioterapista. Uno studio danese, tra i più grandi mai realizzati sul tema, ha appena smentito tutto ciò che pensavamo sugli infortuni nella corsa. Non arrivano gradualmente, non si costruiscono settimana dopo settimana. Arrivano dritti in faccia, spesso dopo una singola corsa troppo lunga.

L’università di Aarhus ha seguito oltre 5.200 runner da 87 paesi per 18 mesi, registrando quasi 600.000 allenamenti. Risultato? Il 35% ha subito un infortunio, e non per colpa dell’usura: l’aumento improvviso della distanza è stato il colpevole numero uno. Altro che pazienza, costanza e dolori che avvisano. Qui si passa dal “sto bene” al “non cammino” in un giro di pista.

Il rischio di infortunio nella corsa è dietro l’angolo

Hai mai sentito la regola del 10%? Quella che dice di non aumentare più del 10% la distanza settimanale? Beh, nemmeno quella è davvero sicura. Secondo i dati danesi, anche incrementi inferiori possono essere rischiosi. Ma se esageri davvero, il rischio diventa uno sport a sé:

  • +10-30%? Rischio aumentato del 64%
  • +30-100%? Rischio del 52%
  • Oltre il 100%? Boom: +128%

In pratica, se un giorno ti senti ispirato da Rocky e raddoppi la tua distanza abituale, stai partecipando a una lotteria in cui il premio è una tendinite. E la cosa più inquietante? Gli infortuni non arrivano dopo settimane: accadono subito dopo quella corsa fuori scala. L’idea che il corpo mandi segnali chiari prima di cedere? Un mito da sfatare.

Gli smartwatch non sanno davvero cosa stai facendo

Il tuo orologio sportivo, così intelligente, ti dà consigli quotidiani sulla base dell’algoritmo ACWR (Acute:Chronic Workload Ratio). Tradotto: mette a confronto il carico della settimana corrente con la media delle tre precedenti e decide se stai esagerando.

Peccato che questi modelli siano pensati per altri sport e non funzionino per la corsa. Parola del professor Rasmus Ø. Nielsen, il ricercatore a capo dello studio. E il problema è che questi algoritmi sono usati anche da professionisti: fisioterapisti, cliniche, allenatori. Tutti fiduciosi in una matematica che, nel caso della corsa, fa acqua da tutte le parti.

Un nuovo algoritmo contro gli infortuni da corsa

La buona notizia? Il team danese non si è limitato a criticare. Per otto anni ha lavorato a un nuovo algoritmo per prevenire infortuni nella corsa, finalmente basato su dati solidi e realistici. L’obiettivo è creare uno strumento che si adatti davvero ai runner, che li avvisi in tempo reale e che dica quando è il caso di fermarsi prima del danno.

Leggi anche: Perché quando corriamo ci fa male il fianco? Risponde la Scienza [+COMMENTI]

Come funziona? Con un sistema a semaforo: luce verde se tutto ok, gialla se il rischio cresce, rossa se stai andando incontro a un guaio. Il tutto sarà gratuito e potrà essere integrato nei dispositivi già in commercio. Insomma, non serve diventare paranoici, ma se il tuo smartwatch ti dice “vai tranquillo”, forse è il momento di fidarsi del tuo corpo… o di un algoritmo un po’ più intelligente.

logo-img
La redazione di commentimemorabili.it si impegna contro la divulgazione di fake news. La veridicità delle informazioni riportate su commentimemorabili.it viene preventivamente verificata tramite la consultazione di altre fonti.
Questo articolo è stato verificato con:
Chiedi la correzione di questo articoloValuta il titolo di questa notizia
Copyright © 2018 - Commenti Memorabili srl
P. IVA 11414940012

digitrend developed by Digitrend