Victim blaming: ecco perché diamo la colpa alla vittima

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Victim blaming: ecco perché diamo la colpa alla vittima

| 14/07/2025
Fonte: Pexels

Colpevolizzazione della vittima: un meccanismo per difenderci dalla paura

  • Purtroppo, quando si riportano notizie relative a episodi di violenza non è raro imbattersi in commenti e dichiarazioni che accusano la vittima
  • Questo fenomeno prende il nome di victim blaming
  • Si tratta di un meccanismo di difesa che protegge dalla paura di subire a propria volta aggressioni e abusi
  • Alcune categorie di persone risultano più facilmente soggette alla colpevolizzazione
  • Il ruolo di stereotipi e pregiudizi è determinante: ecco cosa sapere

 

Avete mai sentito parlare di victim blaming? Questa espressione inglese fa riferimento al diffuso atteggiamento di colpevolizzazione della vittima, che viene accusata di aver provocato la violenza subita. Questo fenomeno affonda le sue radici in una serie di dinamiche di natura psicologica.

Il victim blaminng può fungere da meccanismo di difesa che consente di mantenere un’idea di controllo e sicurezza, evitando la paura derivante dalla possibilità di diventare vittime a propria volta. Secondo la teoria del mondo giusto, infatti, le persone hanno bisogno di credere che ognuno riceve ciò che merita, in base al proprio comportamento. Questo porta a pensare che chi ha subito una violenza, in qualche modo, abbia attirato su di sé gli abusi. Si tratta di una prospettiva confortante: se ci comporteremo in maniera adeguata, saremo in grado di scongiurare qualsiasi aggressione ed evento avverso.

Victim blaming: il ruolo di stereotipi e pregiudizi

Alcune categorie di persone risultano più facilmente soggette al meccanismo di colpevolizzazione della vittima. Si tratta, nella fattispecie, di donne, membri di etnie minoritarie e individui in condizioni di povertà. Ad agire in maniera preponderante, in questo caso, sono stereotipi e pregiudizi, saldamente inseriti in una cornice culturale che tende a colpevolizzare determinate persone piuttosto che altre.

Questo genere di mentalità, tuttavia, ignora le cause strutturali degli eventi negativi e determina una serie di conseguenze negative sulle vittime. Per mezzo del victim blaming, infatti, si innesca un meccanismo di vittimizzazione secondaria, in cui la vittima esperisce non solo gli effetti traumatizzanti dell’abuso originario, ma anche le conseguenze negative derivanti dall’atteggiamento accusatorio e colpevolizzante dell’intera società.

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Il victim blaming, dunque, anziché affrontare le reali cause della violenza, perpetua e rinforza il ciclo degli abusi, inibendo le denunce e determinando l’insorgenza di ansia, depressione e disturbi psicologici nelle vittime. Tra gli ambiti più diffusi in cui questa dinamica si manifesta ci sono la violenza contro le donne e il bullismo. È evidente, dunque, che un lavoro di educazione e sensibilizzazione a livello culturale risulta indispensabile, per la creazione di una società più giusta, equa e rispettosa.

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