Williamina Fleming: da cameriera ad astronoma [+COMMENTI]

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Williamina Fleming: da cameriera ad astronoma [+COMMENTI]

| 18/10/2023

Williamina Fleming, la memorabile storia della donna che da cameriera diventò illustre astronoma

  • Williamina Fleming era una giovane insegnante che lasciò il suo paese natale, la Scozia, per iniziare una nuova vita con suo marito a Boston, Massachusetts
  • Dopo due anni di matrimonio suo marito la abbandonò mentre lei aspettava il suo primo figlio
  • Sola e incinta, cominciò a cercare lavoro come cameriera
  • Trovò lavoro come domestica presso la dimora del professor Edward Charles Pickering,  direttore dell’Osservatorio di Harvard
  • Pickering notò subito il suo talento e la sua preparazione nel mondo dell’astronomia, e la assunse come “calcolatrice umana” all’osservatorio

 

Williamina Paton Stevens Fleming (1857 – 1911) era una donna scozzese che, all’età di 19 anni, lasciò tutto per iniziare una nuova vita con suo marito a Boston, Massachusetts. Lavorava come insegnante a Dundee, il suo paese natale in  Scozia, dove incontrò James Fleming, un contabile vedovo più vecchio di lei di 15 anni. Due anni dopo aver iniziato la loro avventura negli Stati Uniti, Fleming abbandonò Williamina, incinta e senza alcun tipo di sostegno. Sola e in un altro continente, cominciò a cercare lavoro come cameriera per mantenere il suo futuro bambino.

Fu solo il caso a farle incontrare il professor Edward Charles Pickering. Pickering, che l’aveva assunta per svolgere le faccende domestiche, era un professore di fisica e il direttore dell’Osservatorio di Harvard. Era a capo di una squadra tutta maschile che lo aiutava nei calcoli di routine e nei compiti amministrativi. Poté apprezzare fin dal primo momento le grandi capacità e l’intelligenza dimostrata dalla sua nuova governante, al punto che una delle sue frasi più famose fu quella che gridò alla sua squadra di assistenti: “Anche la mia domestica potrebbe fare un lavoro migliore!“.

La carriera alle stelle

Dopo essere tornata dalla Scozia, dove diede alla luce suo figlio Edward nel 1881, Williamina iniziò a lavorare come “calcolatrice umana” all’osservatorio diretto da Pickering. Sostituì di fatto gli assistenti che avevano generato tanti mal di testa al professore.

Una volta lì, dimostrò il suo talento nel lavorare in campo scientifico identificando più di 10.000 stelle e ampliando la classificazione usata a quel tempo. Introdusse un nuovo schema organizzativo basato su 16 tipi, che assegnava una lettera ad ogni stella (dalla A alla Q, saltando la J) in base alla quantità di idrogeno visibile nel suo spettro.

Questo lavoro fu pubblicato nel 1890, diventando uno dei tanti contributi di Williamina Fleming nel campo dell’astronomia. Il suo nome non fu indicato nella paternità dello studio, ma Pickering la citò nelle pagine interne e la riconobbe pubblicamente come ideatrice del nuovo sistema. Il lavoro di Fleming è la base della classificazione spettrale usata oggi.

I computer di Harvard

L’esperienza di Pickering con la sua collaboratrice fu così piacevole che assunse un gruppo di altre nove donne per aiutarlo a eseguire i calcoli e a ordinare gli spettri sulle lastre fotografiche. Questo gruppo di matematiche è passato alla storia come “i computer di Harvard“, tra i quali si trovano altre astronome di rilievo, come Antonia C. Maury e Annie J. Cannon che riordinarono i gruppi spettrali e classificarono un gran numero di stelle.

Durante la sua carriera, Williamina scoprì 59 nebulose gassose, oltre 310 stelle variabili e 10 novae. Uno dei suoi più grandi successi fu la scoperta della Nebulosa Testa di Cavallo nella costellazione di Orione nel 1888, che più tardi divenne nota come IC 434.

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Guadagnò la nomina di curatrice della collezione fotografica dell’Osservatorio Astronomico, membro onorario della Royal Astronomical Society di Londra e, poco prima della sua morte, ricevette la medaglia Guadalupe Almendaro dalla Società Astronomica del Messico.

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