Staccare il caricabatterie dalla presa conviene, al portafoglio e all’ambiente
- Il caricabatterie consuma energia anche se non collega il telefono
- Questo consumo invisibile è chiamato “consumo fantasma”
- In un anno può costare diversi euro per famiglia
- Anche altri elettrodomestici contribuiscono al problema
- Piccoli gesti possono ridurre bolletta e impatto ambientale
Quante volte hai lasciato il caricabatterie del telefono infilato nella presa, convinto che non facesse alcuna differenza? In realtà quel piccolo accessorio innocente è capace di risucchiare energia anche quando non sta ricaricando nulla. È il cosiddetto consumo fantasma, un fenomeno che moltiplicato per 365 giorni e per tutti i dispositivi in casa può trasformarsi in una spesa inutile.
Certo, a prima vista parliamo di pochi centesimi al giorno. Ma se aggiungiamo il caricabatterie del tablet, quello del portatile e magari quello dimenticato dietro al divano da mesi, la somma finale diventa più concreta. E alla fine dell’anno scopri che avresti potuto permetterti una pizza in più, solo per aver avuto la costanza di staccare una spina.
Consumo fantasma: il nemico invisibile è il caricabatterie
Il caricabatterie consuma da 0,1 a 0,5 watt all’ora anche quando non è collegato al telefono. Poca roba, penserai. E invece no: in dodici mesi equivale a diversi kilowattora che vanno dritti in bolletta. Se moltiplichiamo per il numero medio di caricabatterie presenti in una casa, il conto diventa sorprendente.
E non finisce qui. Perché i caricabatterie sono solo la punta dell’iceberg. Router sempre accesi, televisioni in standby, basi per spazzolini elettrici e microonde con l’orologio digitale sono tutti ottimi alleati… della tua bolletta, non certo del risparmio.
Quanto ti costa davvero
Gli esperti calcolano che una famiglia media spenda ogni anno dai 50 agli 80 euro solo per consumi invisibili, e in alcuni casi si arriva a superare i 100. Una cifra che non ti manda in rovina, certo, ma che pesa inutilmente. E il bello è che parliamo di soldi letteralmente bruciati senza aver ottenuto nessun beneficio concreto.
L’energia sprecata dai caricabatterie e dai dispositivi in standby rappresenta circa il 10% della spesa totale di elettricità di una famiglia. Un dato che fa riflettere, soprattutto se pensiamo che basterebbe un semplice gesto quotidiano per abbatterlo in modo significativo.
Come cambiare abitudine senza impazzire
Staccare il caricabatterie ogni volta sembra banale, ma la verità è che non lo fa quasi nessuno. Per fortuna esistono strategie semplici per non dimenticarsene. Le multiprese con interruttore permettono di spegnere tutto con un clic, mentre un promemoria sul telefono può ricordarti di togliere la spina al mattino.
Creare una routine funziona ancora meglio: prendi il telefono e, nello stesso gesto, stacca il caricabatterie. Dopo qualche settimana diventa un automatismo, e non ci pensi più. Inoltre scegliere dispositivi certificati riduce l’assorbimento a vuoto, garantendo consumi più bassi anche in caso di distrazione.
Un piccolo gesto con un grande effetto
Ridurre i consumi nascosti non significa solo alleggerire la bolletta. Ogni kilowattora risparmiato contribuisce a tagliare le emissioni di CO2 e a rendere più sostenibile il nostro stile di vita. Se tutti mettessero in pratica questo gesto, il risparmio complessivo sarebbe enorme, a vantaggio dell’ambiente e delle tasche.
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La prossima volta che carichi il telefono, pensa al caricabatterie come a un coinquilino un po’ furbo: se lo lasci attaccato, ti svuota il portafoglio in silenzio. Staccarlo è un modo semplice per dire basta agli sprechi e dare un contributo concreto al pianeta.

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- https://www.nwgenergia.it/blog/caricabatterie-attaccato-presa-consumo