Soffri di ansia e stress? Una possibile cura è andare nei musei: lo studio

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Soffri di ansia e stress? Una possibile cura è andare nei musei: lo studio

| 28/03/2025
Fonte: Pexels

La ricerca ha coinvolto 350 persone

  • Il progetto ASBA ha dimostrato che i musei possono ridurre ansia e stress nei visitatori attraverso attività specifiche.
  • La ricerca, condotta dall’Università di Milano-Bicocca, ha coinvolto 350 partecipanti, analizzando l’impatto di mindfulness, arteterapia e visite guidate sul benessere emotivo
  • La mindfulness ha ridotto ansia e stress del 25%, l’arteterapia del 20%, mentre le visite guidate hanno avuto effetti positivi più lievi
  • Sono state sperimentate anche tecniche come Nature+Art e Visual Thinking Strategies, che hanno aumentato la connessione emotiva con le opere d’arte
  • Il progetto ha coinvolto anche gli operatori museali, dimostrando che pratiche come lo Yoga-Chair migliorano la coesione del gruppo e il benessere lavorativo

 

Negli ultimi anni i musei hanno iniziato a essere considerati non solo come spazi di cultura, ma anche come ambienti in grado di favorire il benessere psicologico. Il progetto ASBA (Anxiety, Stress, Brain-friendly museum, Approach) ha esplorato questa possibilità attraverso uno studio condotto dall’Università di Milano-Bicocca, coinvolgendo 350 cittadini in attività mirate a ridurre ansia e stress.

L’obiettivo della ricerca era valutare l’impatto di specifiche esperienze museali sulla salute mentale dei visitatori. Per farlo, i partecipanti sono stati sottoposti a test prima e dopo le attività, utilizzando questionari e dispositivi di monitoraggio cerebrale. I risultati sono stati sorprendenti: la mindfulness, in particolare, ha avuto l’effetto più marcato, con una riduzione del 25% dello stress, seguita dall’arteterapia (-20%) e dalle visite guidate, che hanno comunque avuto un impatto positivo.

Il progetto ha coinvolto anche il personale museale

Il progetto ha sperimentato anche tecniche innovative, come Nature+Art, che unisce la fruizione artistica al contatto con elementi naturali, favorendo un senso di calma e connessione con l’ambiente. Un altro metodo testato è stato il Visual Thinking Strategies, che aiuta i visitatori a sviluppare una relazione più profonda con le opere d’arte attraverso la riflessione guidata. Inoltre, il programma ArtUP ha permesso di integrare l’esperienza museale con la dimensione emotiva, migliorando il senso di appartenenza e inclusione.

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Ma i benefici non si sono limitati ai visitatori: il progetto ha coinvolto anche il personale museale, dimostrando che le stesse attività possono migliorare l’ambiente lavorativo. Un caso emblematico è stato quello del Museo di Arte Orientale di Torino, dove gli operatori hanno sperimentato lo Yoga-Chair, una pratica di yoga da seduti che ha contribuito a ridurre lo stress e migliorare la concentrazione. Questi risultati confermano che i musei possono diventare veri e propri spazi di benessere, in cui la cultura si intreccia con il miglioramento della qualità della vita. L’arte, quindi, non è solo un piacere estetico, ma anche un potente strumento di cura per la mente.

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