In Thailandia un bambino di 8 anni, ignorato dalla famiglia, impara a “parlare” con i cani invece che con le persone
- Un bambino di 8 anni in Thailandia è stato trascurato dalla madre e dal fratello
- Il piccolo ha trovato compagnia in un branco di cani randagi
- Ha iniziato a comunicare abbaiando invece che con il linguaggio umano
- La madre e il fratello sono risultati positivi a sostanze stupefacenti
- Il bimbo è stato affidato a una struttura per l’infanzia per ricevere cure e istruzione
Non è l’inizio di un film della Disney, ma la vera storia di un bambino thailandese che, abbandonato dalla famiglia, ha trovato più conforto tra i cani del vicinato che tra gli esseri umani. Il piccolo, otto anni appena, ha trascorso così tanto tempo con i cani da iniziare a comunicare come loro. Letteralmente: abbaia.
Il caso è stato segnalato nella provincia di Uttaradit, in una zona definita “ad alto rischio” per via del diffuso consumo di sostanze. Una dirigente scolastica ha allertato la Fondazione per Bambini e Donne, spiegando che il bambino non era mai stato iscritto a scuola, ma era stato portato lì una sola volta per raccogliere aiuti economici. Nessun accesso all’asilo, nessuna istruzione, nessuna attenzione. Solo una madre e un fratello, entrambi tossicodipendenti, troppo impegnati a cercare la prossima dose per occuparsi di lui.
Bambino abbandonato dalla famiglia e adottato dai cani
Una volta giunti sul posto, i funzionari e la polizia locale hanno verificato tutto: la madre, 46 anni, e il fratello maggiore, 23, sono risultati positivi ai test antidroga. I vicini, ormai abituati alla situazione, hanno confermato che la donna era solita chiedere elemosine e che nessuno si fidava più della famiglia. Il piccolo era diventato invisibile per gli adulti e persino per gli altri bambini.
Ed è qui che entrano in scena i cani. Abbandonato da tutti, il bambino ha trovato compagnia in un branco di randagi con cui ha iniziato a passare le giornate. Non potendo parlare con loro, ha imparato ad abbaiare. Un linguaggio tutto suo, sviluppato per farsi capire dal suo nuovo “branco”. Più che un episodio di trascuratezza, è un vero e proprio esempio di come l’ambiente possa modellare il comportamento umano in assenza di stimoli adeguati.
Il bambino viene affidato a una struttura per minori
Fortunatamente, la storia ha preso una piega più positiva. Il bambino, indicato con la sola iniziale “A” per tutelarne la privacy, è stato trasferito in una casa per minori della provincia. Lì riceverà l’assistenza psicologica necessaria per recuperare il linguaggio e iniziare un percorso educativo. In altre parole, imparerà a parlare di nuovo con gli esseri umani.
Il percorso sarà lungo, ma le autorità sono ottimiste. Il caso ha anche sollevato interrogativi più ampi sul controllo sociale, sulla protezione dei minori e sulla necessità di interventi tempestivi nelle aree più disagiate del Paese. Non è la prima volta che un bambino viene scoperto in condizioni simili, ma ogni nuovo episodio porta con sé lo stesso senso di incredulità.
Quando l’abbaiare diventa un grido d’aiuto
Questa vicenda, per quanto assurda possa sembrare, è un richiamo diretto alla responsabilità collettiva. Il bambino non ha scelto di vivere in quelle condizioni, né ha deciso consapevolmente di comportarsi come un cane. Ha semplicemente fatto ciò che poteva con quello che aveva: cercare affetto e comunicazione dove gli era possibile.
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Nel suo caso, l’abbaiare è diventato un grido disperato, un modo per non scomparire del tutto. Ora che si trova in un ambiente protetto, avrà finalmente la possibilità di sviluppare quelle capacità che finora gli sono state negate. E forse, con il tempo, potrà trasformare il suo linguaggio canino in parole vere, quelle che ogni bambino ha diritto di usare per raccontare la propria storia.

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- https://www.odditycentral.com/news/boy-neglected-by-family-spends-time-with-dogs-and-communicates-by-barking.html
- https://www.khaosodenglish.com/news/2025/06/30/thai-boy-found-barking-like-dogs-due-to-mothers-drug-neglect/
- https://www.dailymail.co.uk/news/article-14875675/boy-eight-communicates-dogs-thailand.html