Il mistero del campanello elettrico di Oxford, la batteria funziona dal 1840

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Il mistero del campanello elettrico di Oxford, la batteria funziona dal 1840

| 29/05/2023
Fonte: Facebook

Il dispositivo è in movimento continuo da 183 anni e gli scienziati non hanno ancora una risposta sull’energia inesauribile della batteria

  • Il campanello elettrico di Oxford ha una caratteristica unica: è in funzione dal 1840
  • In 183 anni ha suonato 10 miliardi di volte, alimentato da una misteriosa ed inesauribile batteria
  • Nessuno ne conosce la composizione e si attende che smetta di funzionare per studiarne il contenuto
  • Un’apertura prematura della custodia mentre il campanello è in funzione potrebbe danneggiare irrimediabilmente il dispositivo
  • Il Guinness World Records ha definito la batteria come «la più duratura al mondo»

 

Una batteria può durare per sempre senza scaricarsi? Se pensiamo agli attuali dispositivi elettronici, dai cellulari ai tablet agli orologi, di certo sappiamo che il ciclo di alimentazione è, seppur lungo, limitato nel tempo. Eppure c’è un caso unico in cui una batteria è in funzione da 183 anni e non mostra segnali di esaurimento.

10 miliardi di rintocchi

Il campanello elettrico di Oxford dal 1840 ad oggi ha suonato circa 10 miliardi di volte e gli scienziati non si spiegano come possa la batteria essere ancora pienamente funzionante.

Il dispositivo, ufficialmente noto come Clarendon Dry Battery, è costituito da una sfera metallica sospesa che si muove avanti e indietro tra due piccole campane. La palla, quando colpisce il metallo, produce un suono squillante. Il movimento prosegue ininterrotto da 183 anni e il mistero sta nella batteria che alimenta il dispositivo. Nessuno ne conosce la composizione e gli scienziati stanno aspettando che si esaurisca per studiarne i componenti.

Il Guinness World Records

Per ora la batteria non mostra segni di cedimento e il Guinness World Records l’ha definita «la più duratura al mondo». Si presume che l’interno sia simile alla prima batteria elettrica inventata da Giuseppe Zamboni nel 1812 e gli scienziati ipotizzano che la composizione possa consistere in strati alternati di fogli di metallo e carta rivestiti con biossido di manganese, con uno spessore di diverse migliaia di strati, o dischi. La batteria è inoltre rivestita con un composto isolante di zolfo fuso per proteggerla dai danni atmosferici.

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Il suono della palla che colpisce le campane è quasi impercettibile poiché la carica generata per spingerla contro il metallo è molto piccola. Il team di Oxford attende con impazienza il momento in cui la batteria esaurirà la carica per smontarla e studiarne i componenti. Un’apertura prematura della custodia potrebbe infatti danneggiarla irrimediabilmente. Per ora quindi non possono fare altro che accontentarsi di ipotesi plausibili sulla sua composizione.

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