La prima casa 3D in terra del Giappone: quando l’argilla batte il cemento (e l’ambiente ringrazia)

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La prima casa 3D in terra del Giappone: quando l’argilla batte il cemento (e l’ambiente ringrazia)

| 27/10/2025
Fonte: YouTube

Dimenticate i mattoni e la calce: in Giappone si stampa in 3D direttamente con la terra

  • In Giappone è stata costruita la prima casa stampata in 3D quasi interamente con terra locale e senza cemento
  • Il progetto, firmato da Lib Work con il supporto di ingegneri robotici e un’azienda italiana, è stato completato a Yamaga nel luglio 2025
  • La casa è autonoma dal punto di vista energetico e integra sensori per controllare temperatura, umidità e consumi
  • Il design si ispira al kintsugi, la filosofia giapponese che celebra la bellezza delle imperfezioni e dei materiali naturali
  • L’obiettivo dell’azienda è realizzare 10.000 unità entro il 2040, puntando su sostenibilità e riciclabilità

 

A Yamaga, nella prefettura di Kumamoto, un’azienda giapponese ha deciso di rivoluzionare l’edilizia tornando letteralmente alle origini. Lib Work Ltd. ha realizzato la prima casa stampata in 3D quasi interamente con terra locale, eliminando del tutto il cemento. Una scelta radicale ma sorprendentemente efficace, che unisce tecnologia robotica, intelligenza artificiale e materiali naturali.

Il progetto, sviluppato insieme a ingegneri robotici e alla società italiana Wasp, specializzata in stampanti 3D, è stato completato nel luglio 2025. L’obiettivo era chiaro: creare un’abitazione sostenibile, autonoma e resistente, senza ricorrere ai materiali ad alto impatto ambientale che dominano il settore delle costruzioni.

Quando l’edilizia incontra la sostenibilità: la casa stampata in 3D

Il modello, chiamato Lib Earth House Model B, è la versione evoluta del precedente Model A, che conteneva ancora una piccola percentuale di cemento. Oggi, invece, la casa è interamente fatta di terra cruda rinforzata e ha una resistenza cinque volte superiore rispetto alla versione iniziale. Il vantaggio? Riduzione drastica delle emissioni di CO2 e praticamente zero rifiuti industriali.

L’azienda sottolinea che il settore edilizio ha innovato poco negli ultimi decenni, mentre altri campi – come quello automobilistico – hanno fatto passi da gigante nella direzione della sostenibilità. E così, mentre il mondo discute di green building, in Giappone qualcuno ha deciso di “sporcarsi le mani” con la terra, in senso buono.

Pareti intelligenti e autonomia energetica

Non basta costruire in modo sostenibile: bisogna anche rendere la casa intelligente. Le pareti del Model B non si limitano a reggere il tetto, ma monitorano temperatura e umidità, mantenendo il comfort abitativo costante nel tempo e prevenendo muffe e condensa.

Attraverso uno smartphone o un pannello di controllo, gli abitanti possono gestire climatizzazione, luci e impianti idrici. Il tutto alimentato da un impianto solare collegato a una batteria Tesla Powerwall, che garantisce piena autonomia energetica. Un piccolo passo per la casa, un grande passo per il pianeta.

Il design che celebra le imperfezioni

Il progetto non è solo tecnologico, ma anche estetico e filosofico. L’architettura si ispira al kintsugi, l’arte giapponese di riparare gli oggetti con oro, esaltando le crepe invece di nasconderle. Il risultato è una casa dal design organico e minimalista, in cui la materia grezza diventa parte integrante della bellezza.

Grazie a componenti riciclabili e facilmente smontabili, la struttura è pensata per ridurre al minimo i rifiuti anche alla fine del suo ciclo di vita. Il produttore italiano Wasp l’ha definita un perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione, mentre il partner tecnologico Maket Technologies ha chiarito che l’obiettivo non è costruire più case, ma costruirle meglio.

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Il futuro dell’edilizia parte dalla terra

Lib Work punta ora a realizzare 10.000 unità entro il 2040, promuovendo un modello di abitazione su misura, personalizzabile e accessibile. Al momento, i costi non sono stati rivelati, ma l’azienda ha già aperto i pre-ordini per chi sogna una casa sostenibile senza dover versare una colata di cemento. Forse il futuro dell’edilizia non sarà fatto di acciaio e vetro, ma di terra, sole e intelligenza artificiale. E se l’argilla batte il cemento, l’ambiente – per una volta – può finalmente vincere la partita.

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