Il cervello è in grado di sentire il dolore? Risponde la scienza

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Il cervello è in grado di sentire il dolore? Risponde la scienza

| 25/01/2024
Fonte: Pixabay

Dove nasce il dolore? Il ruolo dei nocicettori

  • Il dolore è un meccanismo di sopravvivenza fondamentale, poiché segnala che è in corso un danno ai tessuti
  • Ad emettere i segnali responsabili di questa spiacevole sensazione sono i cosiddetti nocicettori
  • C’è un organo del nostro corpo in cui i recettori del dolore sono completamente assenti
  • Si tratta del cervello, che non è in grado di sentire il dolore
  • Grazie a questa caratteristica, è persino possibile operare chirurgicamente un paziente da sveglio, senza che avverta il minimo fastidio

 

Per quanto sia una sensazione decisamente spiacevole, si tratta di un meccanismo evolutivo che ha protetto la nostra specie dall’estinzione, e continua a farlo. Sì, avete indovinato: stiamo parlando del dolore. Lo avvertiamo praticamente in ogni parte del corpo, a causa della presenza di recettori del dolore – i cosiddetti nocicettori – dislocati sull’epidermide, nei muscoli e negli organi interni. C’è un organo, però, in cui questi recettori sono completamente assenti: il cervello.

Sappiamo cosa vi state chiedendo: se nel tessuto nervoso cerebrale non ci sono nocicettori, perché avvertiamo il mal di testa? In realtà, in questo caso non è il cervello a farci male. Infatti, la cefalea ha origine dall’attivazione di recettori del dolore dislocati in diverse zone circostanti, come i tessuti nervosi, i vasi sanguigni, le meningi e i muscoli. Un mal di testa particolarmente doloroso, poi, è generarato dalla sollecitazione dei nocicettori del nervo trigemino, un nervo craniale che trasmette gli stimoli sensoriali nella parte inferiore, media e superiore del volto.

Awake surgery: operare i pazienti al cervello da svegli si può

Se vi state chiedendo quale sia la ragione biologica per cui nel nostro cervello i recettori del dolore sono totalmente assenti, sappiate che ad oggi non è stata formulata una spiegazione che sia in grado di illustrare in che modo questa caratteristica rappresenti un vantaggio per la sopravvivenza della specie.

Tuttavia, proprio perché questo organo non è in grado di provare dolore, in alcuni casi i chirurghi possono ricorrere a interventi al cervello su pazienti perfettamente svegli, senza che essi avvertano il minimo fastidio. Questa procedura, nota come awake surgery, è particolarmente utile in casi di tumori cerebrali e crisi epilettiche.

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Durante l’intervento, il paziente viene sollecitato a interagire così da monitorare l’attivazione di aree cerebrali fondamentali per la parola, la vista e via dicendo, evitando di lederle irrimediabilmente e garantendo la buona riuscita dell’operazione.

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