Il nostro cervello vive i ricordi traumatici come se stessero accadendo proprio ora

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Il nostro cervello vive i ricordi traumatici come se stessero accadendo proprio ora

| 09/01/2024
Fonte: Pexels

Una scoperta che potrebbe aiutare a sviluppare terapie contro il disturbo post-traumatico da stress

  • Uno studio ha rivelato che il cervello elabora i ricordi traumatici in modo unico, facendoli apparire come se stessero accadendo nel presente.
  • La ricerca ha coinvolto 28 persone con disturbo post-traumatico da stress (PTSD), sottoposte a scansioni cerebrali mentre ascoltavano narrazioni delle loro esperienze traumatiche
  • I ricordi tristi attivavano l’ippocampo, coinvolto nell’apprendimento e nella memoria, mentre i ricordi traumatici attivavano la corteccia cingolata superiore, associata ai pensieri introspettivi e al sogno ad occhi aperti
  • Maggiore era il disturbo post-traumatico, maggiore era l’attivazione della corteccia cingolata superiore, suggerendo un’esperienza intensa e presente dei ricordi traumatici
  • Lo studio suggerisce che potrebbe essere più efficace aiutare i pazienti a trasformare i ricordi traumatici in ricordi tristi ordinari, cercando di mitigare la sensazione che l’evento stia accadendo nel presente, fornendo potenziali approcci terapeutici per il PTSD

 

Uno studio condotto dall’Università di Yale e dalla Icahn School of Medicine di Mount Sinai si è incentrato sui ricordi traumatici. Ha rivelato che il cervello li elabora in modo unico, distinguendoli dagli altri ricordi negativi. Non vengono codificati come esperienze passate, ma sono vissuti dal cervello come se stessero accadendo proprio in quel momento. Per arrivare a questi risultati, la ricerca ha coinvolto 28 persone con disturbo post-traumatico da stress (PTSD). Questi individui sono stati sottoposti a scansioni cerebrali mentre ascoltavano narrazioni registrate delle loro esperienze traumatiche.

Mentre i ricordi tristi attivavano l’ippocampo, una regione cerebrale coinvolta nell’apprendimento e nella memoria, i ricordi traumatici attivavano la corteccia cingolata superiore, un’area cerebrale associata ai pensieri introspettivi e al sogno ad occhi aperti. Più forte era il disturbo post-traumatico, maggiore era l’attivazione di questa area cerebrale. Si tratta di una scoperta molto importante per il trattamento del disturbo da stress post traumatico che viene curato esponendo il paziente ai ricordi traumatici per ridurne l’impatto distruttivo nel tempo.

Ecco perché i pazienti con PTSD reagiscono intensamente a stimoli sensoriali

Lo studio, però, suggerisce che potrebbe essere più efficace aiutare i pazienti a trasformare i ricordi traumatici in ricordi tristi ordinari, organizzati e consolidati nell’ippocampo. In questo modo si potrebbe cercare di mitigare la sensazione che l’evento stia accadendo in questo momento, cosa che i pazienti con PTSD si trovano a vivere.

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Allo stesso tempo la ricerca ha permesso di capire che la rievocazione del trauma avviene nella corteccia posteriore cingolata, coinvolta nel rivivere i ricordi e nel cercare elementi rilevanti per il sé. Ciò potrebbe spiegare perché i pazienti con PTSD reagiscono intensamente a stimoli sensoriali che vengono percepiti come segnali di pericolo immediato. Capire a fondo queste dinamiche cerebrali potrebbe far sì che vengano sviluppate terapie più mirate per affrontare il disturbo post-traumatico da stress.

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