Come Charlie Chaplin ha ispirato una delle puntate più inquietanti di X-Files

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Come Charlie Chaplin ha ispirato una delle puntate più inquietanti di X-Files

| 11/01/2024
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L’episodio “Home”, considerato uno dei più inquietanti della serie tv, trae spunto da una storia vera

  • Nel 1996 andò in onda l’episodio “Home” della serie X-Files
  • La puntata è ritenuta come una delle più inquietanti della tv in generale
  • La trama parla di un bambino assassinato e di tre fratelli deformi che custodiscono un orribile segreto
  • Lo sceneggiatore si era ispirato ad una storia vera raccontata da Charlie Chaplin nel suo libro autobiografico
  • La puntata “Home” dopo la prima messa in onda scatenò accese polemiche

 

Nel 1996 il canale televisivo Fox mandò in onda, per la serie X-Files, l’episodio “Home”, uno dei più famosi e controversi della storia della tv che scatenò accese polemiche per i suoi contenuti scabrosi.

Il segreto della famiglia deforme

Nell’episodio gli agenti Fox Mulder e Dana Scully indagavano sulla morte di un bambino con gravi malformazioni congenite. Mulder e Scully scoprirono gli orrori che avvenivano nella famiglia Peacocks, composta da tre fratelli deformi che vivevano isolati in una fattoria, senza nessun contatto con il resto del mondo. In casa c’era un orribile segreto: una madre creduta morta che era invece tenuta prigioniera e una storia di incesti da cui conseguiva il bambino assassinato.

“Home” è ritenuto uno degli episodi più inquietanti di X-Files e della televisione di tutti i tempi. Dopo la prima messa in onda fu bannato dalla tv per molti anni a causa dei contenuti molto forti.

In pochi però sanno che lo sceneggiatore Glen Morgan si era ispirato ad una storia vera raccontata da Charlie Chaplin nel suo libro autobiografico.

L’ispirazione

Morgan, che scrisse l’episodio insieme a James Wong, raccontò che “Home” traeva spunto da un racconto nel libro di Chaplin, letto 15 anni prima e di cui era rimasto fortemente impressionato.

Chaplin nell’autobiografia racconta che quando era ancora ragazzo e in cerca di un’opportunità come attore, ebbe una piccola parte nella produzione teatrale britannica di “Sherlock Holmes”. Il giovane girava con la compagnia teatrale e cercava in ogni città l’alloggio più economico. Tra questi c’era anche quello in casa di un minatore nel Galles, dove l’attore visse una situazione molto angosciante.

Il racconto di Chaplin

Una sera dopo cena il padrone di casa lo condusse in cucina dicendo di avere qualcosa da mostrargli. Aprì un armadio e uscì un uomo senza gambe che, su incitamento del minatore, cominciò ad eseguire una serie di movimenti come una danza. Chaplin descrisse minuziosamente le deformità dell’uomo e la sua pena per quella creatura che eseguiva gli ordini del padrone di casa. Il minatore chiese all’attore se il suo uomo avesse delle potenzialità per lavorare in un circo. «Ero così inorridito che riuscivo a malapena a rispondere» racconta Chaplin «Tuttavia ho suggerito i nomi di diversi circhi in cui lo avrebbe potuto mandare».

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Dalla lettura di questo episodio Morgan trasse l’ispirazione mentre scriveva “Home”, pensando di costruire una storia simile. I contenuti della sceneggiatura suscitarono fin da subito aspre polemiche. Non solo i dirigenti della serie tv e di Fox, il canale dove andò in onda, ritennero che gli sceneggiatori si fossero spinti oltre i limiti consentiti ma, anche coloro che a vario titolo avevano lavorato all’episodio, si dissero disturbati dalla crudezza delle scene girate.

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